Effetto zoom. Lo hanno battezzato così il contraccolpo che abbiamo subito più o meno tutti osservandoci nelle tante video call di questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19. E nel mirino non sono finite solo le occhiaie e le rughe. Ma anche il nostro sorriso che non è apparso così perfetto quanto avremmo desiderato. Ma oggi grazie all’ausilio di apparecchi con mascherine invisibili si può risolvere il problema di una dentatura non allineata anche da adulti. L’ortodonzia invisibile è una delle soluzioni più discrete nella correzione delle malocclusioni dentali. Ne abbiamo palato con la dottoressa Cristina Vitale, specialista in ortodonzia a Roma, membro dell’Asio (Associazione specialisti italiani ortodonzia) e provider Invisalign, società leader nelle soluzioni di ortodonzia invisibile.
Che cos’è l’ortodonzia invisibile?
«Negli ultimi vent’anni il mondo dell’ortodonzia è stato investito da molti cambiamenti significativi. Uno di questi è il cambio di prospettiva nella risoluzione dei problemi: non solo soluzioni efficaci, ma che guardino anche all’estetica. Per venire incontro, dunque, alle crescenti esigenze estetiche dei pazienti, si ricorre all’utilizzo di sistemi innovativi il cui scopo primario è unire l’efficienza alla discrezione del dispositivo medico, senza appunto perdere nulla sul piano terapeutico. Contrariamente ai fili metallici e alle classiche stelline incollate ai denti, molto evidenti, l’ortodonzia invisibile si propone di utilizzare sistemi diversi che permettono di raggiungere lo stesso risultato clinico non rinunciando all’estetica del sorriso durante tutto il trattamento ortodontico. Con questi obiettivi sono nate varie tecniche come gli allineatori trasparenti in policarbonato».
Quali sono i vantaggi per i pazienti?
«Essendo meno invasivo, questo tipo di ortodonzia ha un vantaggio immediato: il paziente si sente a suo agio ad indossarlo. Indirettamente ciò influisce sulla buona riuscita del trattamento, soprattutto sulle fasce d’età più avanzate, che con gli apparecchi tradizionali sono meno predisposti ad accettare tali misure correttive. I vantaggi sono evidenti, i sistemi di ortodonzia tradizionale o linguale hanno lo svantaggio di agire sull’allineamento denti attraverso attacchi e fili metallici che possono causare disagi nella vita sociale, nel parlare o nel praticare l’igiene quotidiana. Senza contare che alcuni soggetti possono avere una risposta psicologica negativa a causa dell’evidente impatto estetico. Al contrario gli allineatori dentali invisibili sono confortevoli e si possono facilmente rimuovere facilitando notevolmente le operazioni di igiene quotidiana. Capita purtroppo di frequente nei pazienti adolescenti con scarsa igiene che utilizzando il tradizionale trattamento con le stelline si vengano a creare delle macchie bianche sullo smalto (white spot) che sono zone di decalcificazione».
Come funziona il trattamento ortodontico con le mascherine invisibili?
«L’apparecchio invisibile non utilizza i tradizionali attacchi fissi e fili metallici, ma allinea i denti con una serie di mascherine invisibili e rimovibili, create su misura in modo da essere perfettamente aderenti e confortevoli. Ogni mascherina deve essere indossata per un numero di giorni prestabiliti, che variano in base a ogni caso clinico, per poi passare alla mascherina successiva. Man mano che si sostituiscono le mascherine, i denti si spostano fino al raggiungimento della posizione desiderata».
È la soluzione ideale per tutti?
«Per rispondere a questa domanda va fatta innanzitutto un po’ di chiarezza. Innanzitutto va specificato che, a differenza di sistemi di ortodonzia tradizionale o ortodonzia linguale, un trattamento con allineatori invisibili non prevede apparecchi fissi: infatti le mascherine dentali trasparenti sono facilmente rimovibili dal paziente. Ne consegue che affinché il trattamento di ortodonzia invisibile abbia un decorso ottimale, gli allineatori dentali sequenziali devono essere indossati 24 ore al giorno ad esclusione dei pasti. È indispensabile quindi che i soggetti che decidono di si sottoporsi al trattamento rispecchino alcuni requisiti: devono essere infatti motivati, estremamente collaborativi e costanti sia nell’utilizzo degli apparecchi invisibili sia nel sottoporsi ai controlli nei tempi previsti dal piano di trattamento per la sostituzione delle mascherine invisibili. Il trattamento può essere applicato a soggetti che abbiano raggiunto la fine della crescita e della dentizione permanente, quindi è rivolto essenzialmente agli adulti senza particolari limiti di età».
Possono essere trattate anche le malocclusioni?
«La malocclusione consiste in un’errata chiusura tra arcata superiore e arcata inferiore dei denti. Prima di tutto, è bene ricordare che le malocclusioni dentali non sono un fenomeno esclusivo dell’infanzia: solitamente si presentano nei primi anni di vita ma se non trattate creano seri problemi che si trascinano anche in età adulta. Grazie all’evoluzione costante degli strumenti a nostra disposizione, con l’ortodonzia invisibile si possono affrontare anche casi che comportano non solo inestetismi ma anche malocclusioni di moderata gravità. Vent’anni fa quando sono state create le prime mascherine non era possibile risolvere alcuni disordini importanti come arcate dentarie deficitarie (quando una o entrambe le arcate presentano un ampiezza ridotta), cross bite o mounting bite (quando le arcate dentarie nei settori posteriori occludono in modo inverso) o gravi deep bite (quando gli incisivi superiori coprono totalmente o quasi gli incisivi inferiori). Ma oggi con le nuove metodiche si possono trattare anche i casi più complessi. Solo lo specialista può valutare caso per caso e consigliare il tipo di percorso da intraprendere».
Come si comincia la terapia con l’apparecchio invisibile?
«All’inizio del trattamento il paziente viene sottoposto ad alcuni esami di controllo, come ortopanoramiche, impronte di precisione o scansioni intraorali, per capire come sono posizionati i denti. Lo scanner intraorale 3D ci consente di rendere digitale l’impronta dei denti, senza dover ricorrere più all’uso di polveri o complicate manipolazioni. Si elimina così la sensazione fastidiosa e prolungata dell’impronta tradizionale sia negli adulti che nei bambini. L’impronta che viene rilevata è ad altissima precisione e si ottiene tramite una fotografia laser, che ricostruisce in tempo reale e in tre dimensioni le caratteristiche morfologiche dei denti e delle gengive. Questa tecnologia consente inoltre di vedere subito, in prima seduta, come sarà il tuo nuovo sorriso dopo il trattamento con apparecchio invisibile».