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Dopo il Cts nasce il centro anti-pandemie: il governo Draghi piazza i suoi

Prima dell’addio, l’esecutivo nomina il consiglio del Cnap, branca della Fondazione biotecnopolo. Arruolati Parisi testimonial dello spot per la quarta dose, Locatelli ex capo del Cts e Rappuoli che lavora per GlaxoSmithKline

Redazione di Redazione
Settembre 25, 2022
in Italia
Tempo di lettura: 2 mins read
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Dopo il Cts nasce il centro anti-pandemie: il governo Draghi piazza i suoi

Morto un Cts se ne fa un altro, in attesa di nuove pandemie. Nasce il Centro nazionale antipandemico (Cnap), branca della Fondazione biotecnopolo di Siena, cuore del progetto italiano per affrontare eventuali minacce sanitarie. Arruolato anche Giorgio Parisi, nobel per la Fisica e testimonial dello spot sulla quarta dose agli over 60: «Riporta la protezione al livello più alto», era lo slogan lanciato dallo studioso. Un argomento pertinente: il nuovo ente dovrà dotarsi di strumenti di contrasto ad agenti patogeni emergenti, lavorando a monoclonali e «ricerca, sviluppo, sperimentazione, produzione» dei vaccini a mRna.

Insieme a Parisi, il ministero della Salute ha voluto anche l’ex capo del Cts Franco Locatelli. L’uomo, per intenderci, che nel 2021 prometteva: «Raggiungeremo l’immunità di gregge tra agosto e settembre». Non proprio una felice profezia, mentre tutto il mondo aveva ormai capito che i vaccini non schermavano dal contagio. Il ministero ha chiamato altresì studiosi di livello internazionale: Emmanuelle Charpentier, francese, Nobel per la chimica nel 2020; Michel Pletschette, microbiologo già in forze alla Ludwig Maximilians University of Munich; Henda Triki, dell’Istituto Pasteur. Qualche bandierina l’ha messa anche il leghista Giorgetti: il Mise ha chiesto e ottenuto la nomina di Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, e del microbiologo Claudio Bandi (Statale di Milano). Il ministero dell’Università ha voluto Alimuddin Zumla, esperto di malattie infettive dell’University college London medical school; la virologa del San Raffaele, Gabriella Scarlatti, autrice di ricerche sull’immunità naturale post Covid; Luisa Bracci, del dipartimento di biotecnologie dell’ateneo senese; e Barney Graham, vicedirettore del Vaccine research center, parte dei National institues of health, l’ente Usa al centro di molte polemiche per la collaborazione e i finanziamenti assicurati al laboratorio cinese di Wuhan.

Non finisce qui: saranno della partita anche il professor Silvio Aime, eletto presidente del Centro, la dottoressa Lucia Calabrese e il dottor Gianluca Polifrone, indicati da un dpcm del 7 settembre. Diverrà socio fondatore la Fondazione Toscana life sciences, di Fabrizio Landi, ex frequentatore della Leopolda, ben introdotto negli ambienti progressisti in Regione. La carica di direttore scientifico è stata invece attribuita da Speranza a Rino Rappuoli. Balza all’occhio il potenziale cortocircuito, visto che il microbiologo è contemporaneamente direttore scientifico e responsabile dell’attività di ricerca e sviluppo esterna alla GlaxoSmithKline.

La retribuzione dei membri, secondo quanto riportato da La Verità, sarà fissata da un decreto del ministero della Salute, di concerto con Mef e ministero delle Università. Il Cnap avrà una dotazione fissa di 340 milioni di euro fino al 2026, secondo quando disposto dalle azioni complementari al Pnrr. Prima di veder calare il sipario, insomma, il governo Draghi si è impegnato per realizzare un nuovo ente contro le eventuali pandemie.

Tags: Centro nazionale antipandemicoCnapCovid-19CtsGoverno DraghiRoberto Speranza
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