Silenziati dai media, ignorati dallo Stato, sottovalutati dall’Aifa, i danneggiati da vaccino proseguono nel loro calvario che «non passa mai». Pericarditi e miocarditi, parestesie tra le più varie, problemi neurologici e sensoriali, spesso non diagnosticati nemmeno. Queste sono le principali segnalazioni arrivate negli ultimi mesi alle varie associazioni che raccolgono i migliaia di cittadini danneggiati da vaccino. Un esercito silenzioso costretto a soffrire da solo, senza ricevere cure né aiuti. Tanto che in parecchi hanno iniziato a rivolgersi altrove, chiedendo pareri a centri specializzati in Austria e Germania.
Testimonianze drammatiche quelle raccolte da Patrizia Floder Reitter sulle pagine di Panorama, che ha riportato il racconto di un esperto italiano che studia questa casistica e chiede, con urgenza, la creazione di una task force di medici per affrontare una situazione sempre più preoccupante.
Giulia aveva 25 anni, stava ultimando il corso di laurea in medicina quando si è vaccinata contro il Covid. Prima dose con Astrazeneca, seconda con Pfizer, nel maggio 2021. Da allora, non studia più, non fa tirocinio, centellina parole e movimenti perché ogni piccolo sforzo le procura nausea, capogiri, visione offuscata, palpitazioni cardiache, atroci mal di testa. Alla ragazza è stata diagnosticata la Pots, sindrome della tachicardia posturale ortostatica “forse da vaccino”, responsabile di dolori muscolari e stanchezza. Da accertamenti che sta facendo in Germania e in Austria «sembra che la proteina Spike da vaccino sia rimasta nell’intestino, dove provoca un’infiammazione cronica».
Giulia si era vaccinata a Lucerna, in Svizzera, dove svolgeva un periodo di formazione sul campo, abilitante ai fini dell’esame di Stato. «L’ho fatto, convinta che fosse giusto. Non volevo trasmettere il virus a pazienti anziani in ospedale», ha raccontato la ragazza. Ma il vaccino non impedisce il contagio, come la stessa Pfizer ha ammesso poche settimane fa. Dopo l’inoculo, per un mese era stata malissimo, non riusciva a muoversi.
Effetti collaterali che hanno cambiato per sempre la sua vita, come quella di tante altre persone sparse in tutta Italia. Costrette non solo a convivere con l’idea di avere un’esistenza stravolta a causa di quella puntura alla quale non hanno potuto sottrarsi, ma anche di dover gridare invano per chiedere aiuto, in un Paese che ancora fatica a riconoscere una possibile correlazione tra i vaccini anti-Covid e le gravi conseguenze per la salute insorte nei mesi successivi.