In Cina spaventa, da noi fa meno paura. Il coronavirus circola ancora, ma «qui c’è un’endemizzazione con ondate di limitata intensità», spiega Gianni Rezza, a capo della Prevenzione del ministero alla Salute. Per Natale consiglia prudenza, con la quale affrontare i due virus più pericolosi tra i tanti in circolazione, cioè il Covid e l’influenza. «Del Covid negli ultimi due anni e mezzo abbiamo capito molte cose. Il rischio è sempre quello che i più piccoli la portino in casa, a nonni e altri parenti fragili. Anche per questo gli anziani vanno vaccinati».
Niente di strano, se non fosse che fino a poco tempo fa la linea dettata dai nostri esperti era completamente opposta. Dovevamo vaccinarci tutti, adulti e bambini, senza se e senza ma. Ma desso si cambia rotta. E nonostante il via libera sia giunto da oltre un mese, prima a opera dell’Agenzia Europea (Ema) e poi di quella italiana del farmaco (Aifa), in Italia non si parla più della possibilità di somministrare i due vaccini a mRna ai bambini con meno di cinque anni. Sulle pagine de La Verità, Alessandro Rico ha raccontato le ultime giravolte delle autorità sanitarie italiane.
«Il vaccino consente ai bambini di tornare alla socializzazione, di frequentare le scuole in sicurezza. Di evitare di essere vettori di un virus che potrebbe danneggiare un amichetto non vaccinato o un immunodepresso», diceva Rocco Russo della Società italiana pediatria solo qualche mese addietro. Il senso era chiarissimo: vaccinarsi aiuta a non trasmettere la malattia. Una teoria che è stata ampiamente confutata, visto che la stessa Pfizer ha ammesso di non aver mai testato i farmaci per prevenire il contagi. E d’altronde anche l’allora capo del Cts Franco Locatelli aveva detto al Fatto Quotidiano in un’intervista del 16 luglio 2021 che «la protezione dei bambini consente di proteggere indirettamente i coetanei nonché le altre persone non vaccinate che entrano in contatto con loro».
Adesso Gianni Rezza è stato costretto a fare dietrofront attraverso le pagine di Repubblica, sancendo la fine dell’epoca del vaccino a tutti i costi, sbandierato come arma unica e definitiva per abbattere la curva dei contagi. Nel frattempo, milioni di italiani sono stati costretti a inoculare sé stessi e i propri cari, correndo il rischio di reazioni avverse. Nessuno si è però ancora preso la briga di chiedere scusa a chi, per colpa dell’obbligo vaccinale, oggi è costretto a fare i conti con gravi problemi di salute.