Dopo quasi tre anni siamo tutti davvero molto stanchi, e sentire ancora parlare di Covid è sfiancante. La situazione attuale però suscita degli interrogativi che meritano risposte. La tabella dei deceduti per Covid dell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità lascia emergere alcuni dati su cui vale la pena di riflettere. Non solo il vaccino non evita il contagio, per stessa ammissione di Pfizer, ma neanche i decessi.
Secondo il bollettino dell’Iss, nel periodo che va dal 21 ottobre al 22 novembre 2022, dunque nell’arco di un mese, ci sono stati un totale di 1.844 deceduti (61 morti al giorno) di cui: 325 morti non vaccinati (il 17,6% del totale); 153 deceduti con 2 dosi (8,3%); 922 deceduti con 3 dosi (50%); 305 deceduti con 4 dosi da più di 120 giorni (16,5%); 139 deceduti con 4 dosi con meno di 120 giorni (7,5%). Sulla base di questi numeri assoluti si evidenzia un dato incontrovertibile: anche i vaccinati con terza e quarta dose muoiono di Covid in numeri rilevanti, il vaccino non evita l’evento letale nemmeno a loro.
Se osserviamo inoltre del totale dei decessi, 1.384 sono over 80. Quindi il 75% di tutti i decessi Covid sono persone over 80 dove la presenza di comorbidità è comprovata pure dall’Iss. Si conferma un aspetto noto da tempo, vale a dire che questa malattia colpisce soprattutto gli anziani, ma a quanto risulta dai dati anche i vaccinati con quattro dosi muoiono di Covid.
Ma l’Istituto Superiore di Sanità nel suo report sulle caratteristiche dei deceduti per Covid, riporta le cartelle cliniche analizzate di 8.436 deceduti a fronte dei 183 mila morti riportate in Italia. Ma come è possibile che dopo quasi tre anni, siano state analizzate le cartelle cliniche di solo il 4.6% dei decessi? Quante autopsie sono state effettuate dei morti di Covid? Sappiamo solo che di questi 8.436, solo 246 pazienti (2,9% del campione) presentavano 0 patologie, 955 (11,3%) presentavano 1 patologia, 1.512 (17,9%) presentavano 2 patologie e 5.723 (67,8%) presentavano 3 o più patologie.