Che ci siano conflitti di interessi tra politica e big Pharma sui vaccini anti-Covid è talmente evidente che tutti sembrano non vederli. E così, mentre la presidente della Commissione Ue, Ursula von del Leyen, continua a fuggire dal chiarire sulla vicenda degli sms con il Ceo di Pfizer Albert Bourla, si viene a sapere, ad esempio, del premier britannico Rishi Sunak che è socio fondatore di Theleme (registrata nelle Isole Cayman, paradiso fiscale che non rende pubblici i registri aziendali), uno dei maggiori investitori dell’azienda farmaceutica Moderna.
I conflitti d’interesse sono molto diffusi sia negli Usa che in Europa. Partendo dal presupposto che c’è un gigantesco problema di fondo nel sistema sanitario, dove scienziati e medici indipendenti sono sempre meno (e sono sempre più i conflitti di interesse che influenzano risultati, scelte e mercato dei farmaci), parlando degli Stati Uniti, dove hanno sede le maggiori aziende produttrici di farmaci a mRna, Pfizer e Moderna su tutti, i rapporti tra esperti e aziende sono così intensi che un ente ha dovuto stilare una lista di quelli indipendenti dall’industria farmaceutica. La maggior parte di loro, guarda caso, ha in comune due cose: aver manifestato perplessità su lockdown, vaccini e mascherine e aver subito violenti attacchi da parte della comunità scientifica e accademica “ufficiale”.
Nella lista degli indipendenti non c’è il consulente della Casa Bianca Anthony Fauci, influente promotore della vaccinazione di massa a mRna, coinvolto in contratti che riguardano brevetti e royalties di questi stessi farmaci. Come riporta La Verità, il patrimonio personale di Fauci è aumentato: nella sua disclosure sui conflitti d’interesse, di ben 96 pagine, risulta che i suoi beni siano passati dai 5 milioni del 2019-2021 ai 12,6 milioni attuali, attraverso investimenti, royalties, compensi e premi. E non figura nemmeno il professor Eric Topol, guru del nostro Roberto Burloni, che percepisce finanziamenti pubblici ma anche privati. E tra i privati non può che spiccare la Bill & Melinda Gates Foundation.
Ma tra i destinatari dei finanziamenti di Bill Gates risulta esserci anche lo stesso Istituto Superiore di Sanità italiano, che ha ricevuto finanziamenti per ben quattro progetti. I governi si sono parzialmente ritirati dai loro oneri in materia di salute pubblica e hanno consegnato il controllo della sanità mondiale al privato Gates che, non a caso, è il secondo finanziatore dell’Oms dopo gli Usa. Grazie a un sistema che prevede di finanziare pubblico e privato, Bill Gates ha penetrato sia l’industria farmaceutica che gli enti pubblici che poi acquistano farmaci e vaccini prodotti dai privati. Un circolo vizioso, ma assai proficuo.