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I genitori dei bambini che soffrono d’asma hanno spesso paura di far praticare uno sport ai loro figli perché pensano che possa aggravare la loro malattia. È un pregiudizio molto diffuso che può causare problemi fisici e psicologici importanti, facendo sentire il bambino asmatico diverso dagli altri. Ne abbiamo parlato con il Dr. Francesco Guglielmo, specialista in pediatria e allergologia, membro della Società Italiana di Allergologia e immunologia Pediatrica (SIAIP) e della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), già Coordinatore Regionale Società Italiana di allergologia e Immunologia Pediatrica per la Regione Sicilia.
«Chi ha detto che non si può fare sport se si ha l’asma. Questa patologia respiratoria interessa sempre più bambini, e ogni classe a scuola ha almeno 2 o 3 alunni che convivono con l’asma – spiega il dottor Guglielmo – I motivi di questo “boom” sono molteplici: reazioni allergiche a pollini, polveri, acari, muffe, epiteli di animali; fattori infettivi, chimici, ambientali o reazioni da sforzo. Tuttavia, è sbagliato pensare che i bambini asmatici debbano rinunciare all’attività sportiva, che invece rimane un tassello fondamentale del loro sviluppo».
Un bambino che soffre d’asma può svolgere regolarmente un’attività sportiva?
«Sì, perché lo sport migliora l’efficienza cardiorespiratoria e previene l’insorgenza del sovrappeso e dell’obesità. Inoltre, l’esercizio fisico aiuta anche il bambino a convivere meglio con la malattia, migliora l’autostima e contrasta l’isolamento in cui spesso il piccolo asmatico si trova. In Italia circa l’8% della popolazione è affetta da questa malattia, si calcola che 1 bambino su 10 soffra di asma. Si manifesta con episodi recidivanti di broncospasmo, dispnea, sibili, tosse, senso di costrizione toracica. Questi sintomi rappresentano la cosiddetta “crisi asmatica”. L’asma è pertanto una malattia episodica le cui fasi acute possono intervallarsi a periodi di benessere (assenza di sintomi). La pratica dello sport fin dai primi anni di vita va senz’altro incoraggiata poiché è in grado di indurre sostanziali benefici sullo stato di salute generale del bambino e di stimolare un adeguato sviluppo delle sue capacità motorie.».
Genitori iperprotettivi sono ostacolo alla pratica sportiva?
«I bambini e gli adolescenti con asma sono quasi sempre meno attivi dei loro coetanei non asmatici spesso a causa di un eccesso di prudenza nei genitori, preoccupati che le attività fisiche e sportive possano scatenare una crisi d’asma o peggiorare le condizioni generali del proprio figlio. Sebbene non sia stata ancora del tutto chiarita la correlazione tra l’asma e l’obesità, l’attività fisica risulta essere un fattore in grado di avere un impatto positivo sulla salute nei bambini e negli adolescenti».
Sovrappeso e obesità rappresentano fattori di rischio?
«Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia dell’asma e, dall’altro lato, possono predisporre all’insorgenza di malattie dell’età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa. Uno stile di vita corretto, che contempli una regolare attività fisica, è importante per tutti i bambini, ma lo è ancor di più per i bambini asmatici».
Lo sport può far venire l’asma da sforzo?
«L’attività fisica può scatenare l’asma da sforzo (tosse, sibili, affanno, senso di costrizione al torace) e può far pensare ai genitori che il bambino asmatico non debba fare sport. In realtà, questa condizione è un indice di uno scarso controllo dell’asma. Per questi motivi lo sport si può svolgere dopo aver prescritto una corretta terapia per l’asma e l’asma sia sotto controllo».
I bambini asmatici possono fare sport a livello agonistico?
«Assolutamente sì. Un bambino asmatico può praticare attività fisica a livello agonistico previa valutazione funzionale e certificazione del medico dello sport. Basti pensare al nuotatore Mark Spitz, sette medaglie d’oro alle olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972, o all’atleta etiope Haile Gebrselassie, recordman mondiale per la maratona a Berlino nel 2007 e vincitore di sei medaglie d’oro».
Come scegliere lo sport più adatto?
«I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport. Sono sconsigliati però gli sport estremi, in cui il bambino o l’adolescente può essere soccorso con difficoltà, le immersioni subacquee in profondità e le attività svolte in ambienti fortemente inquinati. Per tenere l’asma sotto controllo, è necessario assicurare l’aderenza alle terapie e informare gli istruttori sulle condizioni di salute del bambino e sulle procedure da seguire in caso di emergenza. Un bambino asmatico che fa sport dovrebbe sempre respirare attraverso il naso (per ridurre il contatto con gli allergeni), non svolgere l’attività negli orari più caldi e in presenza di sintomi respiratori (tosse, sibili, affanno)».