L’introduzione del Green pass non è servita a nulla. A confermarlo è un rapporto Inail che offre un quadro molto chiaro dei contagiati dopo l’introduzione del certificato verde: i dati sui casi di infezione da Covid mostrano infatti che c’è stato un forte aumento da gennaio a luglio 2022 rispetto al 2021, soprattutto per i sanitari. Proprio quelli che, stando almeno agli annunci del governo Draghi, sarebbero stati più tutelati. I picchi di contagio, invece, sono stati addirittura del 30%.
Nelle schede infortuni Inail pubblicate a maggio e relative al periodo febbraio 2020 – aprile 2023, emerge come «il 38% delle denunce riguarda tecnici della salute, l’82,3% delle quali relative a infermieri». Tre quarti del totale dei casi, dunque, proveniva dal settore sanitario e tre contagi su quattro riguardavano donne.
A seguire, come riporta La Verità, scorrendo nella lista dei più colpiti dalle infezioni, ecco poi gli operatori sociosanitari (16,1% e anche in questo caso in maggioranza donne), i medici (9,4%), gli operatori socioassistenziali (5,3%), il personale non qualificato nei servizi sanitari (4,4%) e gli specialisti della scienza della vita (0,6%).
Nessun calo nei vaccinati grazie al super Green Pass: nonostante l’obbligo per tutti i lavoratori over 50 di sottoporsi a vaccinazione, i contagi continuavano a crescere. Nel frattempo, però, proprio in nome di quei presunti benefici tanto decantati da Draghi (secondo l’ex premier il Green pass era «garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose») agli italiani non vaccinati era stato negato persino il diritto al lavoro. E ancora oggi, nonostante la scienza abbia dimostrato i tanti errori di quel governo, si attende ancora giustizia.