Hamas ha accettato la proposta di accordo con Israele per una tregua nei combattimenti a Gaza in cambio della progressiva liberazione degli ostaggi israeliani, cui dovrebbe far fronte il rilascio anche di un certo numero di detenuti palestinesi. Lo ha confermato il movimento fondamentalista palestinese dopo l’annuncio dato dal premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, nel corso di una conferenza stampa congiunta col segretario di Stato Usa Antony Blinken. Si scioglie così il nodo della reazione da parte di Hamas alla proposta di accordo predisposta nelle scorse settimane dai mediatori Qatar, Egitto e Usa.
Da parte di Hamas c’è «una risposta positiva» sull’intesa per gli ostaggi israeliani a Gaza, ha annunciato il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, pur ribadendo di volere ora «un cessate il fuoco totale e comprensivo» tale da mettere «fine all’aggressione» di Israele. «Abbiamo ricevuto una risposta da Hamas riguardo al quadro generale dell’accordo riguardo agli ostaggi. La risposta include alcuni commenti, ma in generale è positiva».
Ma da Israele la reazione è tutt’altro che positiva. Secondo quanto riferito da una fonte politica israeliana citata dalla tv Canale 12 «la risposta di Hamas è negativa nella sostanza». Fonti autorevoli in Israele citate da Ynet hanno sostenuto che «Hamas ha detto sì al quadro dell’accordo ma ha posto condizioni impossibili. Non cesseremo i combattimenti». Secondo quanto reso noto dallo stesso gruppo palestinese Hamas chiede un «cessate il fuoco globale e completo, la fine dell’aggressione, la garanzia di soccorsi, riparo, ricostruzione, la fine dell’assedio della Striscia di Gaza e il completo scambio di prigionieri».
Non è un mistero che negli ultimi giorni lo scenario di un possibile accordo abbia diviso in profondità anche lo Stato ebraico e le anime del suo governo: da una parte chi insiste sull’urgenza di riportare a casa subito tutti gli ostaggi, dall’altra chi preme per «finire il lavoro» a Gaza con lo «sradicamento totale» di Hamas posto a obiettivo dell’operazione militare in corso lanciata dopo le stragi del 7 ottobre. Blinken ha detto che se ne occuperà personalmente: andrà in Israele e discuterà della risposta di Hamas sull’accordo. Nella conferenza stampa Blinken ha poi ribadito che è «essenziale» raggiungere l’intesa sugli ostaggi tra Israele e Hamas: «C’è ancora molto lavoro da fare, ma continuiamo a credere che un accordo sia possibile, e anzi essenziale», ha affermato Blinken. Una risposta definita «un po’ oltre il limite» da Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca ha comunque commentato con un «ci stiamo ragionando».
Si attende ora la risposta dell’altra parte in causa, Israele, alla proposta di accordo. Il premier israeliano ha più volte ribadito che Tel Aviv non accetterà un accordo «ad ogni prezzo». In particolare, «il rapporto di scambio fra ostaggi e detenuti palestinesi deve essere simile a quella dell’accordo precedente», e cioè di 1 a 3 come nell’intesa che aveva portato alla tregua a Gaza di fine novembre.