La Commissione Ue ha deciso che non ci sarà una procedura d’infrazione per eccesso di debito sui conti pubblici italiani. Ad annunciare la soluzione della trattativa è stato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici: «La procedura per debito a carico dell’Italia non è più a questo stadio giustificata e credo che l’Eurogruppo concorderà». Se ne dovrebbe così riparlare a partire da ottobre nell’ambito della nuova manovra di bilancio per il 2020 e, di fatto, trasferendo il dossier alla prossima Commissione europea che si insedierà a novembre.
«Avevamo posto tre condizioni: dovevano compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 punti di Pil e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni e quindi la procedura per debito non è più giustificata», ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Il riferimento è all’assestamento di bilancio e alle misure contenute nel decreto che “congela” 1,5 miliardi risparmiati da reddito di cittadinanza e quota 100. La decisione dell’esecutivo comunitario verrà presentata lunedì e martedì ai ministri delle Finanze. Il commissario Moscovici ha spiegato: «Nell’insieme, mi aspetto che i ministri nel loro insieme si diranno d’accordo con la nostra analisi, anche se alcune voci dissidenti potrebbero farsi sentire». Ha aggiunto che il governo si è impegnato in una lettera inviata a Bruxelles a rispettare il Patto di Stabilità nel 2020.
Il negoziato politico con i capi di governo e i ministri finanziari, che è stato sviluppato dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, si è concluso positivamente per l’Italia. «Volevo fare le mie congratulazioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il lavoro svolto ai tavoli europei. È stata evitata una procedura di infrazione che sarebbe potuta ricadere sul Paese, per colpa del Pd. L’Italia non la meritava e l’annuncio di oggi rende giustizia all’Italia e a questo governo», ha commentato il vice premier Luigi Di Maio. Anche l’altro vice premier Matteo Salvini ha commentato il no della Commissione Ue alla procedura di infrazione: «Io ne ero certo. Bene, adesso proporrò al governo di accelerare sulla Manovra per l’anno prossimo. La Flat tax resta in campo, senza dubbio». Tria ha parlato invece di «una bella giornata per l’Italia. L’impegno del Governo a rilanciare crescita e occupazione nel segno della coesione sociale e della stabilità finanziaria, in linea cioè con le regole Ue del Patto di Stabilità e Crescita, è stato premiato due volte: dall’accordo con la Commissione europea e, ancora più importante, dalla reazione estremamente positiva dei mercati».