La maggioranza diserta il voto e la Lega vota a favore. Così la Giunta per le immunità del Senato ha approvato l’autorizzazione a processare Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona perché mentre era ministro dell’Interno impedì per più di tre giorni lo sbarco di 116 persone tratte in salvo nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti. Ora l’autorizzazione a procedere dovrà essere confermata anche dal Senato affinché Salvini possa essere processato.. La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
La seduta si è aperta con 12 senatori in meno: 10 della maggioranza (Pd, M5s, Italia Viva e LeU), 2 del gruppo misto. Presenti i 10 dell’opposizione, due più del numero legale richiesto. I 4 di Forza Italia e Alberto Balboni di Fratelli d’Italia hanno votato contro l’autorizzazione a procedere mentre i 5 della Lega hanno deciso di votare a favore come chiesto dallo stesso Salvini. «Vado in tribunale a testa alta a nome del popolo italiano. Se mi arrestano, devono trovare un carcere bello grande per tenerci dentro tutti». L’ex vicepremier leghista ha atteso il voto facendo un comizio in diretta via social a San Giovanni Persiceto (Bo) via social: «Sono un cittadino normale che ritiene che i magistrati devono mandare in carcere spacciatori e mafiosi e non ministri che hanno difeso i confini del loro Paese».
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La maggioranza ha deciso di disertare la seduta dopo che nei giorni scorsi un altro organo del Senato, la Giunta per il regolamento, aveva deciso di votare oggi e non dopo le elezioni in Calabria ed Emilia-Romagna del 26 gennaio. Secondo la maggioranza, il voto di oggi potrebbe essere utilizzato da Salvini a suo vantaggio per fare propaganda in vista delle elezioni regionali, e quindi ha deciso di non partecipare. La proposta era stata inoltre approvata grazie al voto decisivo della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha impedito che la conta finisse sei pari tra maggioranza e opposizione, una scelta molto contestata da Pd e M5s.
«Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati», si legge in una nota congiunta dei capigruppo dei partiti di maggioranza. «Non ci presenteremo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni».