Tutto l’Alto Adige diventa zona rossa. «L’andamento epidemiologico con i numeri in costante crescita e il sempre maggior numero di comuni dichiarati zona rossa lo impongono. È inutile ormai applicare due provvedimenti diversi», dice il governatore Arno Kompatscher che solo pochi giorni fa aveva dichiarato “zona rossa” 11 Comuni altoatesini, compreso il capoluogo. Ma adesso è in arrivo una nuova ordinanza che estenderà il provvedimento a tutto l’Alto Adige. Ciò significa che gli spostamenti tra i comuni saranno concessi solo per motivi di lavoro, salute, studio e urgenze inderogabili.
Nelle ultime 24 ore si sono registrati 781 nuovi casi su 2998 tamponi e 4 decessi: ovvero il 26%. Su 139.323 persone sottoposte al test da inizio della pandemia, 13.126 sono risultate positive. Resta sempre molto forte la pressione sugli ospedali. Il direttore generale dell’azienda sanitaria altoatesina Florian Zerzer lancia l’allarme e afferma che «se si continua con oltre 700 contagi al giorno entro un paio di settimane non saremo più in grado di accogliere nuovi pazienti». Ad oggi i pazienti complessivi ricoverati sono 437, 303 si trovano nei normali reparti ospedalieri, 95 presso la strutture private convenzionate e 39 in terapia intensiva. Ci sono, inoltre 110, pazienti covid in isolamento presso strutture appositamente create. Sale il numero dei decessi per un totale di 341. Le persone in isolamento domiciliare sono 8.032 mentre quelle guarite sono 4.798.
Una stretta quasi obbligata che bypassa la decisione del governo di inserire la provincia in area gialla, sulla base dei 21 parametri fissati dall’Iss. Kompatscher inizialmente sembrava intenzionato a mantenere una linea più morbida rispetto a quella di Palazzo Chigi. A fine ottobre la giunta provinciale aveva deciso di non recepire in modo integrale il Dpcm del governo che ha imposto lo stop ai musei, la didattica a distanza al 75% nelle scuole superiori e la chiusura anticipata dei ristoranti. 72 ore dopo, però, è arrivata la retromarcia, con la giunta provinciale decisa a varare misure ancora più restrittive sulla scia di quanto fatto in Germania. Per arrivare poi al semi-lockdown del 2 novembre, con la chiusura di bar, ristoranti e negozi e il coprifuoco dalle 20 alle 5. Tutto superato dalla nuova ordinanza che imporrà all’intera provincia le regole severissime della “zona rossa” già in vigore a Bolzano e in altri 10 Comuni.