Il Parlamento spagnolo ha approvato in via definitiva la legge che legalizza l’eutanasia e il suicidio assistito con 202 voti a favore, 141 contrari e 2 astensioni. Il Paese iberico è il quarto tra gli Stati membri dell’Unione europea a riconoascere questo diritto dopo Olanda, Belgio e Lussemburgo, e il settimo a livello mondiale. La norma entrerà in vigore entro giugno.
Eutanasia e suicidio assistito entreranno dunque a far parte delle prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale. Potrà usufruirne chiunque, purché maggiorenne, soffra di «malattie gravi e incurabili» o di «patologie gravi, croniche, e disabilitanti» che impediscano l’autosufficienza e che generino «una sofferenza fisica e psichica costante e intollerabile». L’adozione di questa legge era tra le priorità del governo di Pedro Sanchez, che ha commentato: «Oggi siamo un Paese più umano, più giusto e più libero».
Il provvedimento arriva dopo vent’anni di battaglie portate avanti dal Partito Socialista e nel momento in cui il Paese ricorda la storia di Ramon Sampedro, tetraplegico interpretato da Javier Bardem nel film candidato all’Oscar “Mar Adentro”. «Sarà una vittoria per coloro che ne potranno beneficiare e anche per Ramon», ha detto Ramona Maneiro, amica di Ramon Sampedro, che aiutò a morire nel 1998 venendo arrestata per questo.
Dopo Olanda, Belgio, Lussemburgo e Canada, la Spagna diventa uno dei pochi Paesi dove è possibile l’eutanasia, «attiva» e «passiva». Nel primo caso, il medico somministra un farmaco, di solito attraverso una iniezione endovenosa; nel secondo, il medico si limita a sospendere le cure o a spegnere le macchine che tengono in vita un paziente. In entrambi i casi, è comunque sempre richiesto l’intervento di un medico. In Colombia, invece, l’eutanasia è ammessa ma non regolamentata. In Nuova Zelanda la legge è entrata in vigore a novembre scorso. In Cina è ammessa dal 1998, solo negli ospedali e per i malati terminali.
Ci sono poi Paesi che non riconoscono entrambe le tipologie di eutanasia. L’Inghilterra ammette la sola interruzione delle cure al paziente terminale, mentre la Francia nel 2005 ha approvato una legge in base alla quale un paziente terminale può decidere per una «degna morte» attraverso l’eutanasia «passiva». E ancora, in Germania dal 2015 è legale l’eutanasia «passiva», riconosciuta dal 2010 anche in Svezia. In Svizzera, invece, ad essere regolato è il suicidio assistito, come in diversi Stati degli Usa (Oregon, Vermont, Washington, Montana, Nuovo Messico e California). Altri Paesi, come l’Australia, non ammettono l’eutanasia ma consentono le direttive anticipate di trattamento. In altri Paesi, come Danimarca, Norvegia, Ungheria, Repubblica Ceca il malato può rifiutare le cure o l’accanimento terapeutico.