Trasformare il canone Rai in una tassa sulla casa, come in Francia, o in una tassa sull’auto, come in Israele. Se queste due soluzioni non piacciono, si potrebbe affidare la riscossione dell’imposta tv alle società di recupero crediti (come nel Regno Unito o in Svizzera). Il governo italiano è alla ricerca della soluzione da adottare, a partire dal 2023, per regolarne il pagamento.
L’Unione europea ha chiesto di eliminare il canone della tv di Stato dalla bolletta elettrica, in quanto rappresenta una voce intrusa che ne altera il valore e il governo sembra propenso ad attuare questa modifica, tanto che il 16 aprile scorso ha accolto l’ordine del giorno al decreto Energia presentato dalla deputata del gruppo Misto, Maria Laura Paxia, con la proposta di separare la bolletta della luce dall’imposta televisiva.
Guardando ai Paesi esteri, esistono diversi metodi. In Francia, ad esempio, è una tassa sulla casa: dal 2005 l’imposta tv viene pagata come voce aggiuntiva sulla prima abitazione, con un importo di 138 euro. In Israele viene pagata come tassa aggiuntiva a quella dell’auto. Nel Regno Unito e in Svizzera la riscossione del canone sulla tv di Stato è affidata a società di recupero crediti. E infine l’alternativa che eviterebbe (quasi) ogni problema e cioè quella di eliminare del tutto il canone tv. Strada scelta da diversi Paesi tra i quali Spagna, Belgio, Russia, Ungheria, Norvegia.
La decisione sulla nuova modalità di pagamento del canone Rai sarà fondamentale per rifuggire dal pericolo evasione. Prima dell’accorpamento dell’imposta tv nella bolletta elettrica, il governo si era limitato a una campagna di persuasione rivolto alle famiglie italiane. Il bilancio disastroso dell’anno 2014 decretò la totale inefficacia del metodo: i cittadini pregati gentilmente di pagare evasero l’imposta con una percentuale del 27%. Tra il 2011 e il 2014 l’evasione ha tolto 500 milioni di entrate annue alla tv di Stato. L’unica certezza è che non si tornerà alla modalità precedente all’imposta sulla bolletta elettrica.
Sulla scia del modello francese, e cioè quella della tassa aggiuntiva sulla prima casa, la soluzione più probabile scelta in Italia potrebbe essere quella del canone nel 730. L’imposta tv diventerebbe cioè una voce aggiuntiva del modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Eliminare definitivamente il canone Rai potrebbe essere, invece, l’opzione più semplice e indolore. Spagna, Belgio, Turchia, Svezia, Norvegia, Finlandia hanno scelto già da anni di eliminare l’imposta televisiva. Sia chiaro, i cittadini continueranno a pagare il servizio, ma non ne avranno percezione, perché il denaro verrà prelevato da altre tasse e sarà lo Stato a decidere quante risorse assegnare alle reti pubbliche.