Dopo lo schianto del volo 302 della Ethiopian Airlines, diversi Paesi e compagnie aeree hanno deciso di bloccare l’utilizzo dei Boeing 737 Max 8. Anche l’Europa lo ha fatto dopo la comunicazione dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa). Ma già Francia, Germania e anche Italia avevano deciso di sospendere tutti i voli dei Boeing 737 Max 8.
#EASA suspends all Boeing 737 Max operations in Europehttps://t.co/vD6MYQlJWB
— EASA (@EASA) March 12, 2019
La decisione è arrivata in seguito all’incidente aereo di domenica 10 marzo in Etiopia, nel quale sono morte 157 persone (di cui otto italiane), e i molti dubbi sorti sull’affidabilità del modello. Un altro Boeing 737 Max 8 era infatti caduto cinque mesi fa in Indonesia causando la morte di 189 persone. La decisione dell’Easa segue e conferma le sospensioni che molti Paesi avevano già deciso singolarmente. L’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che regola l’aviazione civile in Italia, aveva infatti comunicato qualche ora prima di aver deciso di sospendere tutti i voli dei Boeing 737 Max 8 a partire dalle 21.
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Cina, Indonesia, Regno Unito, Francia, Germania, Irlanda, Austria, Paesi Bassi, Australia, Singapore, Malesia, Mongolia e Oman avevano già preso la stessa decisione. Anche diverse compagnie aeree hanno deciso di interrompere temporaneamente i voli dei Boeing 737 Max: tra queste ci sono l’argentina Aerolineas Argentinas, la marocchina Royal Air Maroc, la messicana Aeromexico, la brasiliana Gol Airlines, la mongola MIAT Mongolian Airlines, l’indiana Jet Airways, la sudcoreana Eastar Jet, la norvegese Norwegian Air, l’islandese Icelandair e la turca Turkish Airlines. Gli Stati Uniti hanno deciso di non bloccare questo tipo di aereo, ma hanno chiesto alla Boeing di apportare modifiche entro aprile al software e al sistema di controllo.