Saranno stati i post con pane e nutella, le foto con i paramenti militari, gli slogan “È finita la pacchia”: fatto sta che in un anno la pagina Facebook di Matteo Salvini ha guadagnato oltre un milione di nuovi seguaci. A marzo 2018 Salvini aveva su Facebook 2,2 milioni di “mi piace”, seguito da Beppe Grillo con due milioni. Un anno dopo Salvini è a quota 3,5 milioni (+59%). A distanza, a quota 2,1 milioni il leader M5s Luigi Di Maio, che pure vanta una crescita notevole passando negli ultimi 12 mesi da 1,6 milioni a 2,2 milioni (+37%). Beppe Grillo è rimasto fermo a 2 milioni. In leggera crescita Alessandro Di Battista a 1,5 milioni. Il neo segretario Pd Nicola Zingaretti è a distanza siderale con solo 255mila mi piace.
Il profilo Facebook del ministro dell’Interno è diventato il più seguito tra i leader politici. Lo utilizza per commentare fatti di cronaca, per pubblicizzare appuntamenti elettorali. Nonché per rilanciare interviste. Senza rinunciare a dare spazio a incursioni nella sua vita privata. Una quindicina in media i post pubblicati ogni giorno. La pagina Facebook individua e rilancia tutti gli attacchi violenti e le minacce subite, ovunque si verifichino. Uno degli ultimi: «Salvini attento ancora fischia il vento! La risposta alle minacce? Solo sorrisi». O ancora: «Odio Salvini e brucia la mia immagine. Ecco il vincitore del premio “simpatia” di questa settimana. Tutto normale? Ho finito i commenti ma non perdo il sorriso». Post che scatenano i suoi followers in commenti di solidarietà per Salvini e insulti per chi lo attacca.
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Il post che forse ha avuto più commenti e reazioni in queste ultime settimane è però quello che ritrae una manifestante al corteo antirazzista di Milano del 2 marzo. Si tratta di una giovane con un cartello: «Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana». La foto è postata con la chiosa: «Che gentil signora» e una faccina che ride. Le reazioni sono 67mila, i commenti 44mila. Ma anche qui succede un cortocircuito. A prevalere sembrano di gran lunga le critiche a questa scelta. Tra i tanti commenti si legge: «Questa è istigazione all’odio. Caro “Capitano”, lei vive di questo! Nutre i suoi cari elettori di odio». Oppure: «Ministro dell’interno, che dovrebbe garantire la sicurezza, mette alla mercé dei suoi cagnolini una ragazza perché ha osato contestarlo. Esponendola a insulti e minacce. Mi fai ribrezzo». O anche: «Ma è normale che una carica dello Stato inciti (seppur con sapiente nonchalance) odio e insulti? Ho dovuto visitare la pagina perché non credevo fosse vero».
Ma Salvini non trascura i post con messaggi positivi. Un video recentemente postato riprende il nuotatore Manuel Bortuzzo (colpito da un proiettile nella notte tra il 2 e il 3 febbraio a Roma) mentre comincia la riabilitazione in acqua alla Fondazione Santa Lucia. Il post ha in poche ore 57mila reazioni e 6mila commenti. Ma c’è anche il post nel quale Salvini dice che «l’Italia intera ama i Vigili del Fuoco» ed evidenzia che «l’affetto non basta però, servono leggi, soldi e vicinanza» (8mila reazioni e 400 commenti). Oppure la frase di Ezra Pound («Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla») che ha 10mila reazioni e 1200 commenti. Senza dimenticare Gianlorenzo, il bimbo morto schiacciato da un camion al Carnevale di Bologna (20mila reazioni e 1.200 commenti).