Ci siamo. Da oggi “Fire and Fury: Inside the Trump White House” scritto dal giornalista Michael Wolff sarà disponibile in formato cartaceo ed elettronico. Sfidando la diffida dei legali del presidente, l’editore Henry Holt ha deciso di anticipare la distribuzione, prevista inizialmente per martedì 9 gennaio. «Eccoci. Potete comprare e leggere il mio libro. Grazie signor presidente». Con un tweet l’autore ha annunciato l’uscita del libro che sta agitando la politica americana ringraziando ironicamente proprio The Donald per la pubblicità fatta al volume, schizzato al primo posto dei più venduti di Amazon grazie ai pre orders, le migliaia di prenotazioni arrivate dopo le anticipazioni apparse sul The Guardian e sul New York Magazine. La casa editrice, dal canto suo, ha allertato le librerie con un comunicato alquanto insolito: «A causa della domanda senza precedenti, la data della pubblicazione è stata anticipata».
IL LIBRO SCANDALO. Una mossa astuta quella di Wolff e del suo editore che in questo modo hanno sventato il tentativo di bloccare l’uscita del libro se gli avvocati fossero andati avanti con la minaccia di intentare una causa per diffamazione. Così migliaia di americani che hanno già acquistato il libro staranno leggendo le rivelazioni “scottanti” contenuti in Fire e Fury: dal ruolo della Russia nella campagna presidenziale ai segreti del ciuffo di Donald. 336 pagine, con più di 200 interviste, che rischiano di avere effetti potenzialmente devastanti sul Russiagate e sulle elezioni di midterm a fine anno. Così la furia vera, insomma, sarebbe quella di Trump: «Non ho mai autorizzato – twitta il presidente – nessun accesso alla Casa Bianca e anzi ho cacciato molte volte l’autore di quel libro fraudolento. Non ho mai parlato con lui e il libro è pieno di menzogne e fonti inesistenti».
LE RIVELAZIONI. Il libro che tanto preoccupa il presidente americano è un ritratto impietoso della famiglia che abita la Casa Bianca: la bella Melania che preferirebbe dormire in una camera separata da quella del marito, la figlia Ivanka con le sue mire presidenziali e il presidente definito dai suoi stessi collaboratori inadeguato e disinformato su quello che succede. L’articolo pubblicato sul New York Magazine contiene delle anticipazioni interessanti come quella in cui l’allora vicecapo dello staff della Casa Bianca, Katie Walsh, paragona Trump a «un bambino», e in generale si racconta di come Trump sia incapace di concentrarsi a lungo o elaborare concetti complessi; o quello in cui il noto magnate australiano Rupert Murdoch dopo aver chiuso una telefonata con Trump gli dà del «cazzo di idiota» per non averlo ascoltato. Ma non solo, ci sono le rivelazioni accusatorie di Steve Bannon sul fronte Russiagate. Bannon ha infatti definito come “sovversivo” e “antipatriottico” l’incontro tra il primogenito di Donald Trump, il genero Jared Kushner e l’allora capo della campagna Paul Manafort con un gruppo di russi alla Trump Tower durante la campagna elettorale per screditare Hillary Clinton. Dichiarazioni di un insider autorevole che potrebbero ribaltare la narrativa ufficiale accreditata dal presidente, complicando la posizione sua e quella della sua famiglia nel Russiagate.