È passato dall’impeachment alla collaborazione con il Colle. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle fa un ultimo tentativo per mantenere in piedi l’opzione del governo politico e nel pomeriggio incontra il presidente Mattarella. Subito dopo, in un collegamento Facebook, Di Maio rilancia l’esecutivo Conte ma con la sostituzione di Savona al ministero dell’Economia. «Troviamo una persona della stessa caratura dell’eccellente professor Savona per il Tesoro con lui che resta nella squadra di governo in un’altra posizione». Una mossa gradita al Quirinale: fonti vicine al presidente Mattarella segnalano che la proposta di un cambio di ruolo di Savona viene guardata «con grande attenzione». Dopo l’incontro con Di Maio, Mattarella riceve il premier incaricato Carlo Cottarelli. Anche in questo caso si è trattato di un incontro informale finito con un nulla di fatto nell’attesa di vedere se Salvini e Di Maio riusciranno a mettere in piedi un governo politico.
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IL CAMBIO DI PASSO DEL M5S. In precedenza, sulla stessa lunghezza d’onda, una nota della parlamentare Cinquestelle, Laura Castelli, aveva parlato «una situazione di instabilità che rischia di essere pagata dai cittadini e dal Paese». E per questo, sottolineava, che «stupisce che Paolo Savona, persona di grande spessore culturale e sensibilità politica, non abbia ancora maturato la decisione di fare un passo indietro». Un cambio di orientamento, dunque, rispetto alla posizione espressa da M5s e Lega nella difesa del professore alla testa del ministero dell’Economa. Ora invece Savona sembra diventato «sacrificabile», ma adesso le sorti del governo M5s-Lega sono nelle mani di Salvini. «Ora non dipende da noi – ha detto Di Maio – il M5S ci sta, dipende dall’altra forza politica che fa parte del contratto. Se ci sta, chiederemo di richiamare Conte al Quirinale per l’incarico e sarebbe una grande occasione».
LA POSIZIONE DELLA LEGA. Da Matteo Salvini arriva una frenata: «Se mi tirano via anche un solo uomo di quella squadra di governo, il governo non ha senso che esista. C’è quel programma e quella squadra, se vanno bene ci mettiamo la faccia e lavoriamo. Se qualcuno per i motivi più bizzarri non va bene all’Europa, a Berlino, ai mercati, alla Merkel e alle banche, cosa possiamo farci?». Il leader della Lega aveva aperto alla possibilità di resuscitare il governo giallo-verde, ma soltanto mantenendo lo stesso programma e la stessa squadra: «I ministri – ha aggiunto lanciandosi in un parallelo calcistico – non sono come nomi del calciomercato e ognuno deve avere il suo ruolo: un portiere deve fare il portiere, non l’attaccante». E ancora: «Quando abbiamo proposto il professor Savona è stato perché era il migliore per fare il ministro dell’Economia. Se Di Maio ha cambiato posizione ne parlerò con lui».
IL GOVERNO TECNICO. Nel caso invece il governo politico restasse un’opzione non percorribile, Cottarelli potrebbe presentarsi al Parlamento con la sua squadra composta da tecnici e personalità e chiedere a deputati e senatori la fiducia per un governo che governo possa sbrigare gli affari correnti e traghettare il Paese a nuove elezioni. Secondo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi all’Economia in pole position, in un ipotetico governo Cottarelli, ci sarebbe Guido Tabellini, ex rettore della Bocconi di Milano. L‘elenco dei ministri comprenderebbe anche il giurista Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato, Paola Severino, rettore della Luiss e già ministro della Giustizia nel governo Monti, Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma dopo il crollo della giunta Marino, Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina e Anna Maria Tarantola, ex presidente Rai, Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro per il governo Letta.