Minuscole, impalpabili, trasparenti. Eppure le lenti a contatto possono rappresentare una minaccia per i nostri mari. Uno studio di un gruppo di ricercatori dell’università dell’Arizona ha mostrato, per la prima volta, i grossi danni che possono causare all’ambiente le lenti gettate nei lavandini e nei water. Sei persone su dieci hanno bisogno di correttori della vista, ovvero occhiali o lenti a contatto. Un numero significativo, visto che negli Stati Uniti 45 milioni di persone circa usa solo lenti a contatto (senza contare quelli che ci vedono bene e portano le lenti a contatto colorate) ed è in crescita l’utilizzo di quelle giornaliere: si stima che ogni anno negli Usa finiscano nelle acque reflue tra le sei e le dieci tonnellate di lenti di plastica.
ALLARME MICROPLASTICA. Lo spunto è arrivato dall’esperienza personale. «Ho sempre indossato occhiali e lenti a contatto per buona parte della mia vita. A un certo punto mi sono chiesto se qualcuno avesse mai studiato quello che accade a queste lenti di plastica», spiega Rolf Halden, direttore del Centro di ingegneria per l’ambiente e la salute dell’università dell’Arizona. Lo studio, presentato durante il convegno annuale della American Chemical Society, ha mostrato che le lenti a contatto si degradano molto lentamente, anche quando vengono trattate appositamente nei centri di trattamento delle acque reflue, e per questo possono facilmente finire nelle acque di laghi, mari e oceani, contribuendo all’inquinamento da microplastiche. «Mi auguro che i nostri risultati spingano i produttori a condurre nuove ricerche sull’impatto delle lenti a contatto sull’ecosistema acquatico e su quanto tempo impiegano a degradarsi nell’ambiente», dice Halden. Nel frattempo, sarebbe importante che le confezioni di lenti a contatto riportassero bene in vista l’indicazione di come smaltirle: il modo più appropriato è nella raccolta differenziata della plastica o del rifiuto solido urbano. Mai gettarle negli scarichi del bagno.
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LA RICERCA. I ricercatori hanno intervistato un campione di americani, scoprendo che il 19% di chi indossa le lenti a contatto ha l’abitudine di gettarle negli scarichi del lavandino o del water. Le lenti usa e getta, una volta andate giù per lo scarico, finiscono negli impianti di trattamento delle acque reflue dove appositi filtri bloccano i residui più grossi per evitare che finiscano in mare. Ma le lenti a contatto, piccole e flessibili, superano il più delle volte la barriera. Nelle acque reflue si rilasciano anche dei batteri che hanno il compito di divorare i rifiuti biologici. Le lenti a contatto non risultano commestibili per i batteri, ma il loro attacco le riduce in pezzettini. E una volta lasciate andare finiscono in mare, diventando cibo per i pesci e alterando l’ecosistema marino. Le lenti a contatto mensili e settimanali, più spesse, rimangono invece intatte, ed essendo più pesanti dell’acqua si depositano sul fondo dove stanno creando progressivamente uno strato che va ad interferire con le funzioni degli organismi che vivono sui fondali.