Il Parlamento Europeo ha dichiarato guerra al consumo nell’Unione di alcuni prodotti in plastica monouso, come i cotton fioc e i piatti da picnic, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini. La proposta è stata approvata con 571 voti favorevoli (53 contrari e 34 astensioni) e ora sarà negoziata col Consiglio dell’Ue: se otterrà il via libera, la direttiva che vieta di commercializzare articoli usa e getta dovrebbe essere approvata definitivamente entro marzo 2019. Ma i divieti veri e propri entreranno in vigore nel 2021.
ALLARME INQUINAMENTO. Negli ultimi quarant’anni la produzione di plastica è aumentata di venti volte diventando (quasi) indispensabile nella vita di tutti i giorni: i vantaggi del suo basso costo e la sua multifunzionalità però devono misurarsi con l’impatto negativo che la plastica ha sull’ambiente. L’Unione Europea produce circa 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica all’anno, di cui solo il 30% al momento è riciclabile, e di questi finiscono nel mare tra le 150 mila e le 500 mila tonnellate: sulle spiagge europee oltre l’80% dei rifiuti è plastica e per la maggior parte si tratta di articoli usa e getta. Ma al di là dei rifiuti di grosse dimensioni, quello che preoccupa di più per la salute sono le microplastiche che si trovano in mare ed entrano nella catena alimentare attraverso il pescato.
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I PRODOTTI VIETATI. Il Parlamento Europeo intende limitare l’uso dei prodotti che inquinano di più le spiagge europee: posate, piatti, cotton fioc, cannucce, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini. Gli eurodeputati hanno aggiunto all’elenco delle materie plastiche vietate proposto dalla Commissione anche i contenitori per fast-food in polistirolo espanso e gli articoli di plastica ossi-degradabili (come sacchetti o imballaggi). Non solo: l’Eurocamera dichiara guerra anche ai mozziconi di sigarette che contengono plastica, la cui quantità nei rifiuti va ridotta del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. La direttiva ha l’obiettivo di spingere le aziende europee a sostituire, dove possibile, i prodotti di plastica con altri ecologicamente più sostenibili. Per alcuni, come i bastoncini dei palloncini, non ci sono alternative valide e la prospettiva è quella di eliminarli completamente dal commercio. Il Parlamento Europeo vuole inoltre che entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica siano riutilizzabili o facilmente riciclabili, e per facilitare i produttori ha promesso degli incentivi per lo sviluppo di prodotti meno inquinanti.
RIDUZIONE E RICICLO. La direttiva coinvolge direttamente le aziende che producono prodotti di plastica usa e getta la cui commercializzazione continuerà ad essere permessa: dovranno contribuire ai costi di gestione e bonifica dei rifiuti e sensibilizzazione sull’impatto ambientale. Chi produce attrezzi da pesca, per esempio, dovrà coprire i costi della raccolta quando vengono dismessi, facendosi anche carico dei costi di trasporto e smaltimento, con quote precise di prodotti da riciclare. Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero garantire che almeno il 50% degli attrezzi da pesca contenenti plastica smarriti o abbandonati venga raccolto ogni anno. Sempre ai Paesi Ue spetterà ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative (scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati) del 25% entro il 2025. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.