Prima arriverà la card, dopo i navigator. L’avvio del reddito di cittadinanza nei tempi previsti non si mette in discussione, non lo fa il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e non lo fanno nemmeno le Regioni. Ma il nodo del rafforzamento dei centri per l’impiego e l’assunzione dei navigator richiederà necessariamente più tempo rispetto ai due mesi e mezzo che restano ormai all’avvio della misura. Le Regioni, nell’incontro con Di Maio, rivendicano di volersi occupare dell’assunzione dei sei mila “coach” chiamati ad affiancare i percettori di reddito di cittadinanza nella ricerca attiva di un impiego.
In base a quanto stabilito dal «decretone» su reddito di cittadinanza e quota 100, saranno selezionati e formati direttamente dall’Anpal (l’Agenzia per le politiche attive del lavoro). Si cercano laureati in economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione. Non c’è un limite di età. I candidati dovranno rispondere a 100 domande a risposta multipla, non solo di logica ma anche sul funzionamento del reddito di cittadinanza. Il concorso si farà a Roma, con prove spalmate su più giorni visto che si prevedono fino a 100 mila candidati.
Ma sembra più complicata del previsto la strada per assumere i navigator, una delle figure fondamentali per far funzionare il reddito di cittadinanza, quella che, a dirla con il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio, «aiuterà a sopperire al periodo che serve ai centri per l’impiego per andare a regime», mettendo in contatto «lavoratore e datore di lavoro», «parlerà con gli imprenditori locali» e «studierà un piano personalizzato per un percorso di lavoro e carriera». Prima di procedere con la selezione è necessario il via libera della Conferenza Stato-Regioni, cioè il disco verde di tutti i Governatori. Le Regioni hanno sollevato forti perplessità. «Il governo ci deve delle risposte» ripete Cristina Grieco, assessore al Lavoro della Toscana e coordinatrice degli assessori nelle altre Regioni. «Noi non sappiamo dove i navigatori dovrebbero operare — spiega — che cosa dovrebbero fare e da chi dovrebbero dipendere ufficialmente».
Le Regioni ipotizzano un ricorso alla Corte costituzionale per l’assunzione dei 6mila navigator senza concorso da parte dell’Anpal, vedendola come «una invasione di campo rispetto a una competenza che è incontrovertibilmente delle Regioni». E temono di dover essere loro a pagare il conto finale. Nel decreto sul reddito di cittadinanza vengono stanziati i soldi per pagare i navigator per due anni. Nel dettaglio, per il 2019 è prevista una spesa di 200 milioni di euro, che salgono a 250 nel 2020. Solo 50 i milioni a disposizione per il 2021. Ma il governo ha promesso più volte che dopo questi due anni saranno stabilizzati, cioè assunti a tempo indeterminato. E senza nuovi fondi stanziati dal governo, a farsi carico dei loro stipendi sarebbero proprio le Regioni, che hanno già 9 mila dipendenti nei centri per l’impiego.
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