Quando parliamo di acufene pulsante, parliamo di un disturbo che è caratterizzato dalla percezione di un fastidioso rumore ritmico all’interno del proprio corpo. Tale patologia, che non si manifesta frequentemente nei pazienti, può essere collegata a molteplici cause, che comporterebbero un cambiamento del flusso sanguigno dei vasi che si trovano vicino all’orecchio, e può essere collegato ad una serie di patologie, come paraganglioma, glomo timpano-giugulare, angiomi, stenosi carotidee e ipertensione arteriosa, correlate o meno ad ipercolesterolemia, valvulopatie cardiache. La cura dell’acufene pulsante varia in base alla sua causa scatenante, ma il Centro Siciliano Acufene sta testando un nuovo farmaco che, già dalle prime somministrazioni, garantisce buoni risultati e un miglioramento della qualità di vita del paziente
La percezione di un rumore ritmico originato all’interno del corpo è un tipo di acufene raro che riguarda solo il 3% dei pazienti affetti da questo disturbo. Si tratta, inoltre, di un acufene oggettivo in quanto il rumore realmente prodotto dal passaggio del sangue nei vasi sanguigni è auscultabile dal medico mediante il fonendoscopio appoggiato sul collo in prossimità dell’orecchio. Generalmente è causato da un cambiamento del flusso sanguigno dei vasi sanguigni vicini all’orecchio dovuto ad esempio ad una ostruzione o ad un eccessivo slargamento di un vaso, situazione che costringe i vasi vicini ad un sovraccarico che genera rumore; da formazione di turbolenze all’interno del vaso divenuto irregolare per indurimento delle pareti endoteliali consequenziali ad aterosclerosi; da fattori posturali del collo che determinano compressione di alcuni vasi del collo. L’acufene pulsante può avvenire anche in assenza di turbolenze od ostruzioni per perdita uditiva di tipo trasmissivo causata da un aumento della risonanza della cavità timpanica (otite catarrale, otite cronica, restringimento tubarico, etc); aumento della sensibilità delle vie uditive e disfunzioni dell’articolazione timpano-mandibolare.
Fra i sintomi che accompagnano l’acufene pulsante troviamo in primo luogo la percezione di un rumore ritmico, che spesso segue il ritmo dei battiti del cuore, in una o in entrambe le orecchie. Spessissimo la percezione continua di questo rumore può provocare cefalee e stati d’ansia anche molto intensi. La cura dell’acufene pulsante varia in base alla sua causa scatenante. La prescrizione di benzodiazepine e di antidepressivi nel trattamento dell’acufene pulsante è controindicato poiché inizialmente inducono un apparente miglioramento del sintomo invalidante, ma non appena finisce l’effetto il paziente avverte l’acufene molto più amplificato. Ciò avviene per un meccanismo di tolleranza e dipendenza indotto da questi farmaci. In particolare la forma più̀ lieve di astinenza è il “rebound” o contraccolpo. Il rebound comprende non solo il ritorno dei sintomi originali che si ripresentano con intensità̀ maggiore, ma anche l’insorgere di nuovi sintomi non precedentemente avvertiti dal paziente.
LEGGI ANCHE: Acufene: è un errore credere che non si possa guarire
Il Csa, in collaborazione con una azienda farmaceutica siciliana, è impegnato nello studio farmacologico di alcune sostanze naturali, che associate in un’unica capsula, presentano effetti calmanti simili a quelli indotti dalle benzodiazepine, ma non sono benzodiazepine e non presentano quindi lo stesso meccanismo d’azione. Questa nuova formulazione è particolarmente indicata nei casi di acufene indotti o consequenziali, a stati di stress, ansia, traumi psicologici ma anche ad alcune patologie organiche specifiche. Come sempre è fondamentale la formulazione della diagnosi mediante esami strumentali audiologici e radiologici mirati in modo da poter prescrivere una terapia mirata, che oltre a quella farmacologica può essere associata a terapia riabilitativa sonora.