«A giugno arriva in dotazione delle forze dell’ordine la pistola elettrica». Ad annunciarlo il ministro dell’interno Matteo Salvini in occasione della convention del partito nel Lazio. La sperimentazione era già partita lo scorso settembre in dodici città italiane, ma da giugno tutte le forze dell’ordine avranno nella fondina l’arma ad impulsi elettrici che blocca per alcuni secondi i movimenti di chi viene colpito. Dopo un iter partito nel 2014, il decreto per l’ok alla sperimentazione del taser era stato firmato lo scorso luglio e aveva coinvolto le città di Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Genova e Brindisi.
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La pistola elettrica sarà affidata a polizia, carabinieri e guardia di finanza, ma dopo che diversi comuni hanno chiesto l’estensione anche ai vigili urbani, nel decreto sicurezza è stata inserita la possibilità per gli enti locali oltre i 100mila abitanti di dotare gli agenti di polizia locale di pistole. Classificato tra le armi da difesa ‘meno che letali’, il dissuasore elettrico è stato tuttavia inserito dall’Onu nella lista degli strumenti di tortura, mentre secondo Amnesty International negli Usa l’arma sarebbe responsabile di centinaia di morti. Dotato di una memory card che registra la data, l’ora e il numero dei colpi sparati, ha un raggio d’azione di poco meno di 7 metri e gli aghi sparati non devono penetrare negli abiti per agire. Questo dispositivo è in dotazione alle Forze di polizia in circa 107 Paesi, tra cui Canada, Brasile, Australia, Nuova Zelanda, Kenya e, in Europa, in Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito.