L’incendio che ha devastato il tetto della cattedrale di Notre-Dame è stato domato: 400 uomini dei vigili del fuoco parigini, dopo ore di lavoro, sono riusciti a spegnere le fiamme e anche se ci sono ancora focolai residui il portavoce dei pompieri ha assicurato che la situazione è sotto controllo. La grande guglia e il tetto sono andati distrutti e restano dubbi sulla stabilità della struttura: «La struttura principale è salva ma resta una grossa instabilità, la situazione è ancora precaria», ha detto il ministro della cultura del governo di Parigi, Franck Riester.
«L’incendio è spento, ma la stabilità di Notre Dame e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti», ha aggiunto il segretario di Stato francese all’Interno, Laurent Nunez, arrivato all’alba davanti alla cattedrale pesantemente danneggiata. Per fare il punto è stata convocata una riunione di esperti e architetti anche per capire se i vigili del fuoco potranno continuare il loro lavoro all’interno della cattedrale. Il ministro della Cultura francese, Franck Riester, ha dato qualche informazione aggiuntiva sullo stato della Cattedrale, riferisce Le Figaro: «Nella notte sono bruciati i due terzi del tetto, la guglia è caduta causando un buco nella volta, una parte del transetto è crollata. Riester ha poi aggiunto che le strutture in pietra di Notre Dame sono state risparmiate, anche se sono ancora in corso verifiche sulla loro stabilità. Buona parte degli arredi sacri sono stati recuperati dai vigili del fuoco mentre era in corso l’incendio, evitando che andassero distrutti.
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— Reuters (@Reuters) April 16, 2019
Le prime immagini riprese dall’interno della cattedrale dai vigili del fuoco mostrano la volta della navata centrale crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia. Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all’abside si vede la croce dell’Altare maggiore. Tutte le opere d’arte della sezione Tesoro della Cattedrale sono state però salvate e messe al sicuro all’hotel De Ville e saranno trasferite al Louvre, ha riferito intanto il tenente colonnello Gabriel Plus, portavoce dei vigili del fuoco di Parigi. In salvo anche la Sacra Corona di Spine, un pezzo della Croce e un chiodo della Passione di Cristo. «Le due torri e le opere sono state messe al sicuro, in particolare il Tesoro, grazie al coraggio dei vigili del fuoco di Parigi. La Corona di Spine, la tunica di San Luigi sono ora custoditi nel municipio della capitale. L’organo è stato chiaramente leso, i grandi dipinti teoricamente hanno subito danni a causa dell’acqua. Bisognerà restaurarli», ha spiegato Riester.
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La procura di Parigi ha aperto un’indagine per disastro colposo, escludendo il movente criminale, l’atto vandalico o quello terroristico. L’ipotesi su cui si lavora è che l’incendio sia divampato dal tetto di Notre Dame, sottoposto a lavori di ristrutturazione. Ma le indagini saranno lunghe e complesse, fanno sapere gli inquirenti: il tetto è difficile da raggiungere, circondato dalle impalcature che erano state impiantate per il progetto di ristrutturazione avviato nell’estate del 2018. Il portavoce della Cattedrale ha raccontato che, al momento dello scoppio delle fiamme tutti gli operai avevano lasciato il sito. Ai lavori partecipano oltre una decina di aziende che operano sotto la responsabilità della sovrintendenza architettonica dei monumenti storici e dello Stato, proprietario della cattedrale. Gli addetti saranno tutti interrogati per cercare di capire se un errore umano possa essere all’origine della tragedia.
La «ricostruiremo», ha promesso il presidente Emmanuel Macron. E la riposta dei francesi non si è fatta attendere. Il gruppo del lusso Lvmh ha annunciato una donazione di 200 milioni di euro al fondo dedicato alla ricostruzione della Cattedrale. «La famiglia Arnault (proprietaria del gruppo che controlla tra gli altri Fendi e Bulgari, ndr) e il gruppo Lvmh, in solidarietà con questa tragedia nazionale, si uniscono alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità», scrivono in una dichiarazione inviata all’Afp. La famiglia Pinault, a capo di Kering, il gigante del lusso che controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga, ha risposto all’appello e ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro. L’Ile de France, la regione di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Ma la solidarietà arriva anche dagli Stati Uniti: la French Heritage Society, un’organizzazione che ha sede a New York, dedita proprio alla conservazione dei tesori architettonici e culturali francesi, ha lanciato una pagina web di raccolta fondi. Ma già sulla piattaforma di crowdfunding Go Fund Me sono state create in tutto il mondo più di 50 pagine ispirate dal terribile incendio.