Nell’anno del clima impazzito, degli incendi in Australia, dei 18 gradi in Antartide a febbraio, sembrano arrivare come una piaga biblica anche enormi sciami di locuste in Africa. Quasi quattro milioni di bambini che vivono in Kenya, Etiopia e Somalia e stanno già soffrendo la fame sono a rischio di ulteriori deprivazioni a causa dell’invasione delle locuste che sta devastando raccolti e vegetazione. Lo dice l’Onu che sottolinea come si tratti della peggiore invasione di cavallette degli ultimi 25 anni.
Le locuste, divorano tutto quello che è erbaceo, dagli steli d’erba fino alle foglie degli alberi e ovviamente le coltivazioni. Mangiano tutto quello che è commestibile per gli uomini e per il bestiame. Questi sciami che possono contare fino a 192 milioni di insetti in un giorno possono mangiare la stessa quantità di cibo che consumerebbero 90 milioni di persone.
Molti osservatori e climatologi hanno sottolineato il fatto che il 2019 è stato un anno molto caldo e umido, ben al di là dei valori normali, e questo ha fornito le condizioni ideali per il moltiplicarsi di questi insetti. Il fenomeno rappresenterebbe insomma un’altra dimensione dell’emergenza climatica. Il rischio è che un maggiore numero di cicloni con il riscaldamento dell’Oceano Indiano arrivino al largo dell’Africa orientale, aumentando la probabilità di ulteriori focolai di locuste.
La Fao ha annunciato che il Sud Sudan è ormai il settimo paese dell’Africa orientale a essere colpito dall’emergenza locuste, che si abbatte su un Paese i cui abitanti già patiscono gli effetti della carestia provocata dalla guerra civile. Partito dallo Yemen lo scorso luglio, lo sciame di locuste ha già raggiunto e devastato Somalia, Gibuti, Etiopia e Kenya, mentre i primi insetti sono arrivati anche in Uganda e Tanzania. La Fao ha confermato che ad entrare in Sud Sudan dalla località meridionale di Magwi, al confine con l’Uganda, sono stati circa 2mila insetti adulti dal colore giallo intenso, pertanto in cerca di luoghi in cui depositare le uova.
Il governo sta addestrando la popolazione a spruzzare i pesticidi, il cui intenso utilizzo peraltro rischia di avere conseguenze pesanti sui terreni. Già ora, ha sottolineato Save the Children, la malnutrizione colpisce in Sud Sudan 1,3 milioni di bambini e il 60% della popolazione è a rischio fame. Il direttore per le emergenze della Fao, Dominique Burgeon, ha lanciato un appello alla comunità internazionale: per far fronte all’emergenza occorrono almeno 76 milioni di dollari, e ad oggi ne sono stati stanziati solo 21 milioni.
Una piaga che potrebbe avere conseguenze alle nostre latitudini per i flussi migratori che potrebbero generarsi come conseguenza dell’impoverimento di quelle aree. Entro l’estate, gli sciami di insetti potrebbero espandersi sul nord Africa e verso il Sud-est asiatico a causa delle correnti dei monsoni.