Quindici euro per mezza boccetta di metadone. È quanto avrebbe ammesso il pusher di Terni, davanti al gip, durante l’udienza di convalida del fermo per la morte di Flavio e Gianluca, i due ragazzi di 15 e 16 anni trovati morti nelle loro camere da letto. Non è il primo di overdose da oppiacei. Nel 2019 c’è stato un ulteriore incremento dei morti per overdose pari a 37 unità, per un totale di 373 vittime, vale a dire l’11% in più rispetto al 2018. E in oltre la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, uno al fentanil e uno alla morfina). È quanto emerge dalla Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani.
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Per quanto riguarda i numeri complessivi del report, il 2019 ha fatto registrare dati contrastanti: stesso numero di operazioni e denunce, ma quantità dimezzata, con un calo del 55,6% rispetto al 2018. Nella fattispecie, per quanto riguarda le tipologie di sostanze, calano i sequestri di marijuana ed hashish, ma aumentano nettamente quelli di cocaina: dal 2018 al 2019 +127,2%. «I decrementi riguardano quasi tutte le sostanze, con eccezione della cocaina e delle droghe sintetiche – si legge nella relazione -. Spiccano, in particolare, gli scostamenti negativi riferibili ai derivati della cannabis, tanto per quanto riguarda l’hashish (-73,25%), che per la marijuana (-39,83%) e la presentazione in piante (-57%). Quanto agli scostamenti positivi, un vistoso aumento si registra per la cocaina che, in termini assoluti, quasi triplica i volumi caduti in sequestro rispetto al 2018 (+127,2%), raggiungendo la quota record di 8,4 tonnellate sottratte al mercato illegale».
Nel rapporto della Direzione centrale per i servizi antidroga, poi, c’è tutto un capitolo dedicato alle droghe sintetiche. Che preoccupano. E non tanto per la quantità sequestrata, quanto per il trend in evidente aumento. «Anche se le quantità sottoposte a sequestro appaiono tutto sommato ancora contenute, l’incremento registrato (+95,62% per la presentazione in dosi e +32,16% per la presentazione in peso), conferma la crescente diffusione di droghe sintetiche soprattutto tra i più giovani». Simile a quello delle droghe sintetiche è il fenomeno della cosiddette nuove sostanze psicoattive, molecole per la maggior parte di origine sintetica originate da una costante manipolazione delle strutture chimiche di base di psicotropi già sottoposti a controllo, prodotte con l’obiettivo di immettere sul mercato clandestino sostanze sottratte ai controlli perché non ricomprese nelle tabelle internazionali. Nell’anno in esame, il Sistema nazionale di allerta precoce del dipartimento per le Politiche Antidroga, ha potuto individuare 15 molecole di nuova composizione non “tabellate” (principalmente cannabinoidi, catinoni e oppioidi ), già presenti in prodotti psicoattivi destinati al consumo.
Più semplice l’analisi relativa ai mercati delle tradizionali sostanze stupefacenti. Nonostante l’eroina mostri uno scostamento decisamente negativo (-37%) rispetto al 2018, la Direzione centrale per i servizi antidroga ha comunque sottolineato che «la flessione appare meno significativa (rispetto a quella registrata da altre sostanze), tenuto conto che lo scorso anno, per questo tipo di droga, era stato registrato un incremento particolarmente consistente dovuto innanzitutto al rinvenimento di una ingentissima partita di circa 270 kg nel Porto di Genova. A riprova di tale osservazione – sottolinea ancora la relazione – il dato dei sequestri di questa sostanza nella rilevazione decennale resta in linea con la media dell’ultimo quinquennio». Ma nulla di paragonabile a quello che avviene con la cocaina, la cui diffusione rappresenta «un fenomeno in netta e vertiginosa crescita», rappresentando «sempre di più il principale business dei maggiori sodalizi criminali nazionali e internazionali». E i numeri sono lì a confermarlo: sequestri triplicati in un anno e quota record di 8,4 tonnellate sottratte al mercato illegale.