«Assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni» per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid-19: è l’appello lanciato da oltre cento scienziati al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19», scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare a metà novembre a 400-500 morti al giorno.
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Oltre all’impatto sanitario, gli scienziati pensano anche alle conseguenze che un lockdown prolungato, partito con troppo ritardo, potrebbe avere sull’economia del Paese. «La salvaguardia dei posti di lavoro, delle attività imprenditoriali e industriali, esercizi commerciali, e le altre attività verrebbero del resto ad essere anch’esse inevitabilmente pregiudicate all’esito di un dilagare fuori controllo della pandemia che si protraesse per molti mesi. Prendere misure efficaci adesso serve proprio per salvare l’economia e i posti di lavoro. Più tempo si aspetta, più le misure che si prenderanno dovranno essere più dure, durare più a lungo, producendo quindi un impatto economico maggiore».
Tra i firmatati della lettera ci sono Luigi Ambrosio, rettore della Normale di Pisa, Fernando Ferroni, ex presidente Istituto Nazionale Fisica Nucleare, Gianfranco Viesti, economista dell’Università di Bari e Carlo Doglioni presidente Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, Alfio Quarteroni, matematico applicato, Enzo Marinari, ordinario di Fisica alla Sapienza.