E così dopo anni di dibattiti il tanto atteso giorno di Venezia a pagamento è arrivato e si è concluso con una buona dose di polemiche. La prima giornata di sperimentazione del ticket d’ingresso si è conclusa con un totale di 113 mila arrivi, 15 mila e 700 paganti e nessuna multa. Il dato è stato diffuso dall’assessore al Bilancio Michele Zuin. Il pagamento di un “contributo di accesso” al centro della città di Venezia rientra in un piano pensato per disincentivare e rendere più gestibile il grande afflusso di turisti nei momenti di picco, come i ponti e i fine settimana.
Il contributo è di 5 euro al giorno, senza riduzioni, e dovrà essere pagato dai turisti che visiteranno in giornata (tra le 8:30 e le 16) la città (non sarà invece necessario per le isole minori, per i territori comunali sulla terraferma, come Mestre, e neanche per alcuni punti di passaggio, come la stazione di Santa Lucia). Il comune di Venezia ha stabilito i giorni precisi in cui sarà dovuto per quest’anno, che sono poi quelli di maggiore afflusso: tutti i giorni tra il 25 aprile e il 5 maggio 2024 e tutti i fine settimana fra l’11 maggio e il 14 luglio (esclusi il 1° e il 2 giugno).
In linea generale dovrà essere pagato solo da chi visiterà la città in giornata e ha più di 14 anni. Non devono pagarla invece i turisti che pernotteranno in una qualche struttura ricettiva, per i quali è già obbligatorio il pagamento della tassa di soggiorno: in questo caso ci si deve comunque registrare sul portale. Sono comunque previste esenzioni per specifiche categorie: in alcuni casi non si deve pagare il contributo né registrarsi sul portale dedicato; in altri casi, sebbene il contributo non sia dovuto, bisogna comunque registrarsi e dimostrare il motivo per cui si chiede l’esenzione.
Tra le persone che non devono pagare né registrarsi ci sono quelle nate a Venezia, i residenti, e i bambini sotto ai 14 anni: possono dimostrare di essere esclusi dal pagamento mostrando un documento d’identità in caso di controllo. Non devono farlo neanche le persone con disabilità e i loro accompagnatori, a cui basterà esibire la carta europea della disabilità; se non ce l’hanno dovranno chiedere l’esenzione sul portale, e dunque registrarsi. Non deve pagare né registrarsi il personale delle forze armate, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, a cui basterà mostrare la tessera di servizio in caso di controllo. Ci sono poi le categorie per cui il pagamento del contributo non è previsto ma che devono comunque registrarsi sul portale chiedendo l’esenzione: al termine della registrazione sarà fornito un codice QR da esibire in caso di controlli. È il caso per esempio dei turisti che pernottano nel comune di Venezia; di chi lavora all’interno del comune anche da pendolare, a prescindere che sia un dipendente o un libero professionista; degli studenti di qualsiasi istituto con sede nel comune, che siano scuole o università; dei residenti in Veneto; di chi deve curarsi in una struttura all’interno del comune di Venezia. Non paga neanche chi va a trovare una persona residente, la quale dovrà però fare richiesta per conto dei suoi ospiti.
Si paga sul portale dedicato, selezionando la data di arrivo: il pagamento sarà possibile solo se il giorno scelto è tra quelli in cui il contributo è dovuto. Si riceverà per mail un codice QR, da conservare ed esibire su richiesta degli operatori comunali in prossimità dei varchi che ci saranno nei principali punti di accesso alla città: saranno distinti tra varchi per i turisti e altri per i residenti e i lavoratori. Il contributo si potrà anche pagare sul posto, vicino ai varchi e in alcune tabaccherie convenzionate. Oltre ai varchi ci saranno poi operatori comunali a fare controlli a campione: se non si dimostra il pagamento del contributo o l’esenzione si rischia una sanzione dai 50 ai 300 euro, più il contributo di accesso che sarà di 10 euro e non più di 5.
La giornata ha vissuto momenti di tensione con proteste contro il ticket di ingresso tra manifestanti e polizia. Nel tentativo di entrare in città, il corteo è stato bloccato da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa che lo ha respinto con forza. La manifestazione di chi è contrario era stata autorizzata in un angolo nascosto dietro a piazzale Roma, ma i manifestanti non hanno accettato di essere relegati lontani da dove la Giunta Brugnaro ha inaugurato il sistema del ticket di accesso e dagli occhi dei media. Sono così partiti sulle 11 bloccando prima il ponte della Libertà per poi arrivare a Piazzale Roma dove erano attesi da una trentina di poliziotti in tenuta anti sommossa. Qui i manifestanti hanno esposto un cartello con scritto “Veniceland” e distribuito finti ticket con scritto che il provvedimento non servirà a nulla. La protesta, organizzata dall’Assemblea sociale per la Casa (Asc) in collaborazione con il centro sociale Morion, ha visto la partecipazione anche di tanti singoli cittadini e altre associazioni. I manifestanti muniti di slogan, bandiere e un grande striscione con scritto “No al ticket! Sì a casa e servizi per tutti/e”.
C’è chi considera la prima giornata un traguardo e chi un fallimento. «Siamo i primi ad aver messo in pratica un sistema concreto per governare i flussi turistici» dichiarano gli assessori al Turismo Simone Venturini e al Bilancio Michele Zuin, promotori del provvedimento per disincentivare il turismo giornaliero proposto per la prima volta nel 2018. «Siamo consapevoli che tutto il mondo ci sta guardando e che la norma sia perfettibile, ma è pur sempre la prima vera sperimentazione che sia mai stata fatta e noi i primi che ci mettiamo la faccia per proteggere la città e provare a migliorare la quotidianità di chi ci abita». Il piano del Comune, definito “sperimentale”, era stato annunciato a settembre e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (eletto con una lista civica di centrodestra) aveva detto che l’obiettivo del contributo è di «gestire i visitatori giornalieri, dirottandoli su altre date» per «garantire ai residenti una qualità della vita migliore» e rendere più piacevole anche l’esperienza dei turisti che passano almeno una notte nella città.