Didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra regioni a rischio, centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi. E ancora: chiuderanno anche i musei, le sale giochi e i corner per le scommesse i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50% e ci saranno limiti alla circolazione delle persone nelle ore serali. Ecco le misure di carattere nazionale contenute nel nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera. Accanto a queste misure valide su tutto il territorio nazionale, il decreto conterrà norme più stringenti differenziate per Regioni, suddivise per fasce di rischio. «Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive».
Conte ha sottolineato la necessità di introdurre un regime di restrizioni differenziato a seconda della criticità delle diverse zone del Paese. Insomma, non il lockdown generalizzato introdotto a marzo, ma un piano modulabile a seconda del tasso di contagio Rt dei diversi territori e di altri 20 parametri tecnico-scientifici. Il premier ha parlato di automatismi e di interventi ad altalena, con restrizioni e allentamenti tarati sulle singole zone e sulle situazioni contingenti. «Questo per introdurre misure adeguate per le zone più a rischio e restrizioni meno pesanti per le aree dove minore è l’emergenza».
Il nodo è il «coefficiente di rischio» che verrà di volta in volta individuato sulla base di tre aree con tre diversi scenari, a cui corrisponderanno misure via via sempre più restrittive. «L’inserimento di una regione in una delle tre aree di rischio — ha precisato — avverrà con un’ordinanza del ministero della Salute. Questi scenari dovranno tener conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali» Sembra dunque scongiurata l’eventualità che a decidere siano solo le regioni, ipotesi che i governatori avevano fatto capire di non gradire. Un criterio uguale per tutti stabilirà la cornice per le decisioni e il governo, tramite il ministro della Salute, si assumerà la responsabilità dei provvedimenti al fianco delle giunte regionali.
«La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare prima di mercoledì», ha detto Conte rilanciando l’ipotesi di un tavolo di confronto permanente in cui siano coinvolte anche le opposizioni, che peraltro nei giorni scorsi avevano respinto un invito in tal senso. «Il dialogo con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento — ha sottolineato il capo del governo — è fondamentale. Rimetto al Parlamento ogni decisione rispetto alla necessità di misure necessarie con la massima speditezza per arginare il repentino aumento del contagio, anche perchè entro il prossimo mese saranno 15 le regioni a rischio. Il Parlamento – ha proseguito – potrà esprimersi prima dei provvedimenti del governo e do la mia disponibilità ad accogliere i rilievi che arriveranno».
A livello nazionale, ha fatto notare il presidente del Consiglio, saranno introdotte solo alcune specifiche misure per rafforzare piano di mitigazione del contagio già avviato con i tre precedenti Dpcm. Questo l’elenco presentato dal premier: «Chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di spazi di vendita alimentari e tabaccai. Chiusura oltre che delle sale giochi anche dei corner di scommesse e videogiochi ovunque si trovino. Chiuderanno musei e mostre, prevediamo riduzione del 50% della capienza dei mezzi di trasporto pubblico locale, e saranno introdotte limitazioni agli spostamenti tra regioni salvo ragioni di necessità. Previsti anche limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda (senza far riferimento all’orario del «coprifuoco», ancora oggetto di confronto tra le forze della maggioranza e le regioni), sempre al netto delle situazioni di necessità. Infine è stata prevista la possibilità di un passaggio integrale della didattica a distanza».