La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri: «Nei primi giorni di gennaio parte la vaccinazione di massa». Secondo quanto si apprende, oggi stesso Arcuri invierà alle Regioni una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto. La prima fornitura sarà di 1,8 milioni di dosi, mentre la seconda di 2,5.
«Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, dopo il via libera dell’Ema, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo con la somministrazione delle prime dosi di vaccino», ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando quindi l’importanza di «essere pronti con i piani regionali». I primi italiani saranno vaccinati già subito dopo Natale e prima dell’inizio del 2021 se l’Ema nella riunione in programma il 21 dicembre darà il via libera al farmaco di Pfizer-BioNTech: è questo l’ultimo timing emerso dal vertice.
L’accelerazione decisa dall’Ema impone anche all’Italia di anticipare i tempi per le prime somministrazioni del vaccino di Pfizer-BioNTech. Il V-day non è stato ancora deciso anche perché, se possibile, sarà individuato d’intesa con i principali governi europei. In ogni caso il disco verde dell’Ema è previsto tra il 21 e 22 di questo mese e subito dopo (al massimo due giorni) ci sarà anche quello dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco).
La prima fase prevede la somministrazione di 1,8 milioni di dosi e sappiamo già che riguarderà il personale sanitario, sociosanitario oltre che i dipendenti e gli ospiti delle Residenze per anziani. Entro il 18 dicembre, i Governatori hanno assicurato che invieranno il dato definitivo sulla base delle adesioni ricevute, visto che la somministrazione del vaccino, anche per il personale sanitario pubblico e privato, resta volontaria. La campagna entrerà nel vivo in primavera, quando saranno milioni le dosi da distribuire: 28 milioni solo nel primo trimestre del prossimo anno. Oltre a Pfizer-BionTech (altri 7 milioni circa) ci saranno anche quelle di Moderna (1,3 milioni) e probabilmente anche quelle di AstraZeneca chiamata a garantire nei primi tre mesi dell’anno 16 milioni di dosi.