L’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, 43 anni, e il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci, 30 anni, sono morti a seguito di un attacco all’auto su cui viaggiavano nella provincia orientale del Nord-Kivu, a quasi 2.500 chilometri dalla capitale Kinshasa. La vettura faceva parte di una delegazione del World food program (Programma alimentare mondiale) che andava da Goma a Rutshuru per visitare il programma di distribuzione di cibo nelle scuole. Nell’attacco è stato ucciso anche l’autista congolese Mustapha Milambo. L’attacco, compiuto con armi leggere, sarebbe stato un tentativo di rapimento.
Fonti di polizia locali hanno chiarito che l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci sono stati catturati e portati all’interno di una foresta dopo che il commando ha ucciso il loro autista. Il convoglio è stato attaccato da almeno 6 persone: al sopraggiungere proprio della polizia è nato un conflitto a fuoco nel corso del quale i due ostaggi sono rimasti uccisi. Non ancora chiara, invece, la paternità dell’attacco: il governo di Kinshasa punta il dito contro le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda. L’ipotesi alternativa è che ad agire siano stati elementi della malavita comune, ad esempio contrabbandieri da tempo in guerra con le guardie forestali del parco del Virunga. Nell’est del Congo sono comunque numerosi i gruppi armati che compiono azioni di questo tipo.
Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha riferito che tre persone che facevano parte del convoglio del World food program su cui viaggiava l’ambasciatore italiano Luca Attanasio sono state rapite. È quanto si legge in un comunicato diramato dal ministero dell’Interno, citato dai media locali. Una quarta persona sequestrata è stata poi ritrovata dalle Forze armate del Paese.
Il convoglio bersaglio dell’attacco faceva parte della missione Onu Monusco: si tratta di un’opera di peacekeeping che lavora in Congo dal luglio 2010 e che vede impegnati oltre 12.000 militari di una ventina di paesi. Dall’inizio della missione 93 dei suoi componenti sono rimasti uccisi, a testimonianza della pericolosità del territorio in cui è chiamata ad agire. A Kinshasa arriverà nelle prossime ore una delegazione dei carabinieri del Ros, inviati dalla procura di Roma.