Spossatezza e un generale senso di malessere, mal di testa, dolori muscolari e addominali, e anche nausea e problemi gastrointestinali. Sono questi i nuovi sintomi del Covid, secondo quanto riportato sul sito del ministero della Salute. Rispetto a un anno fa sembra quindi che la malattia abbia modificato gli effetti sul nostro organismo, non più così legati a tosse e problemi respiratori.
Secondo uno studio svolto dal Regno Unito su 19 mila persone tra il 27 maggio e il 4 dicembre 2020, il 40% dei pazienti non aveva uno dei tre sintomi considerati classici: febbre, tosse secca persistente o perdita del gusto e dell’olfatto. Oggi a differenza della prima ondata, che colpisce persone più giovani rispetto alle precedenti, i disturbi gastrointestinali, con vomito e diarrea, sembrano decisamente più diffusi. Mentre risulta sempre più raro uno dei sintomi che a inizio pandemia appariva come il tratto distintivo del Covid, quello della perdita di gusto e olfatto.
Questo perché cambia la popolazione di riferimento. I giovani, tra i quali Covid oggi è più diffuso, tendono ad avere una difesa immunitaria più forte, si ammalano meno e in genere manifestano sintomi simil-influenzali. Pochi si ammalano di polmonite e in quei rari casi di solito si risolve velocemente. Non è Covid ad essere cambiato, ma essendo ora più diffuso nella classe di età più giovane si aggiungono sintomi tipici di chi viene curato a casa e non ha bisogno di cure ospedaliere.
Prevalgono, infatti, quei sintomi legati ai disturbi dell’apparato gastrointestinale, dai dolori addominali alla dissenteria, che a inizio pandemia caratterizzavano i pochi casi di giovani che contraevano il coronavirus. Ora sono proprio quei disturbi che prevalgono, in un momento in cui l’età dei malati si è drasticamente abbassata.