Il turismo, tra i settori messi maggiormente in ginocchio dall’emergenza Covid, è ora pronto a ripartire in sicurezza. Con la riapertura degli stabilimenti balneari, gli arrivi dall’estero senza quarantena e la possibilità di spostarsi liberamente tra regioni, il governo ha impresso un’accelerazione al settore del turismo. E i riflettori sono puntati sul Green pass. L’Italia, come la Grecia, giocherà d’anticipo sull’Europa per il certificato che consente, a chi ha concluso il ciclo di vaccinazione, è guarito dal Covid o è in possesso di un tampone negativo eseguito entro le 48 ore prima della partenza, di spostarsi liberamente. Da metà maggio il Green pass sarà realtà nel nostro Paese, dalla seconda metà di giugno in tutta Europa.
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Dal ministero del Turismo ci fanno sapere che le prenotazioni sono «in forte aumento sia dall’Italia che dall’estero». Sono quasi 9 milioni, secondo Swg e Confturismo Confcommercio, i connazionali che hanno già scelto quando e dove andare. Sono invece 16 milioni, tra chi ancora deve decidere e chi sa già che dovrà rinunciare, quelli che mancano all’appello rispetto ai tempi pre-Covid. L’80% dei connazionali resterà in Italia privilegiando mete balneari, ad esempio Puglia e Sardegna, ma anche la Toscana. Tra le mete estere preferite in testa la Spagna, poi Grecia e Francia.
In base alle regole in vigore in questo momento gli italiani possono prenotare le vacanze in tranquillità in tutte le regioni d’Italia: non è prevista alcuna limitazione agli spostamenti lungo la Penisola (né ovviamente se ci si sposta verso una seconda casa). I soli limiti ancora in essere riguardano la mobilità tra territori di colore diverso da quello di provenienza. Ad esempio per spostarsi da una regione gialla verso una arancione è necessario avere la certificazione verde nazionale, un documento che attesti la negatività ad un tampone (effettuato nelle 48 ore precedenti), il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione dal Covid-19. Al momento il pass serve solamente a coloro che hanno intenzione di spostarsi verso regioni di colore differente dalla propria. Non è invece utile, per ora, per accedere a grandi eventi o locali.
Discorso diverso se si arriva dall’estero. Da qualsiasi Paese si voli sono sempre obbligatori tampone e quarantena di 5 o 15 giorni. Fanno eccezione solo i voli da Ue, Regno Unito e Israele per cui basta il test negativo.
Per l’accesso alle spiagge la prenotazione non è obbligatoria ma è consigliata e dunque richiesta da moltissimi dei lidi balneari. Ovviamente bisognerà rispettare un protocollo che permetta a tutti di restare in sicurezza: ogni ombrellone deve avere a disposizione dieci metri quadri e deve esserci un addetto alla sorveglianza delle spiagge libere. Sempre vietati gli sport di gruppo, consentiti invece quelli individuali come i racchettoni.
In Italia non è obbligatorio presentare il risultato negativo di un tampone per accedere alle strutture ricettive. Tuttavia, per loro scelta, molti alberghi della hanno deciso di effettuare tamponi gratuiti agli ospiti nel momento in cui si presentano per effettuare il check-in. Nessun obbligo ma solo un servizio in più offerto ai turisti per invogliarli a scegliere quella struttura. Il tampone è invece obbligatorio per coloro che scelgono di passare le vacanze in crociera. Va effettuato prima di salire a bordo della nave ma spesso le compagnie preferiscono farne un altro a tutti gli ospiti anche a metà del viaggio.