Italia verso la zona bianca. Si inizia con tre regioni: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Per entrare in zona bianca bisogna registrare per tre settimane consecutive un’incidenza del Covid sotto i 50 casi per 100mila abitanti. Dal 7 giugno potrebbero dunque allentarsi le restrizioni anche in Liguria, Veneto e Abruzzo. Poi, il 14 giugno, potrebbero passare in zona bianca anche Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria e provincia autonoma di Trento. Ecco cosa si può fare e cosa no in zona bianca.
Gli unici obblighi da rispettare in zona bianca sono: indossare la mascherina e mantenere il distanziamento personale. Nelle regioni bianche (ma anche in quelle gialle) si entra senza pass. Tutte le attività possono riaprire anticipando le date previste invece nella fascia gialla. Non c’è il coprifuoco, quindi gli spostamenti sono liberi giorno e notte. Salta il limite di quattro commensali al tavolo, è indispensabile avere in tasca o in borsa il green pass per andare al banchetto di un matrimonio. Al bar è consentita la consumazione al banco, ma rispettando il distanziamento.
Dal settore dei matrimoni, passando per i parchi tematici, congressi e piscine al chiuso, nei territori che entreranno in zona bianca nessuna attività rimane chiusa per le restrizioni anti-Covid. Sono aperte sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò (8n zona gialla la riapertura è prevista il 1° luglio). Sono aperti parchi tematici e di divertimento (in zona gialla la riapertura è prevista il 15 giugno). Sono aperti centri culturali, centri sociali e centri ricreativi (in zona gialla la riapertura è prevista il 1° luglio). Si possono organizzare feste, comprese quelle dopo cerimonie civili e religiose. Per gli ospiti è obbligatorio il pass verde. In discoteca si potrà andare ma senza ballare. Si potrà ascoltare la musica, mangiare e bere. Ma sarà vietato stare sulla pista.
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Nei ristoranti che offriranno servizio ai tavoli anche al chiuso va previsto un numero massimo di presenze. La mascherina va indossata solo quando non si è seduti al tavolo. Per il resto va assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi. Nei bar è consentito consumare al bancone. Si deve assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio). Se non ci sono posti a sedere «si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio)».