L’indice Rt nazionale resta stabile 0,69, mentre continua costante la riduzione dell’incidenza, uno dei valori chiave per le decisioni sulle misure contro il Covid, che scende ancora a 11 casi ogni 100mila abitanti (una settimana fa era a 16,7). Sono i due dati principali contenuti nel monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, che confermano il buon andamento dei contagi da coronavirus in Italia.
I tecnici dell’Iss però avvertono dei nuovi pericoli all’orizzonte: «Vengono segnalati anche in Italia focolai di varianti del virus, in particolare della variante Delta, che presentano una maggiore trasmissibilità e/o la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria», si legge nel monitoraggio. La circolazione di queste varianti ha portato a «un inatteso aumento dei casi in altri Paesi europei con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. Il raggiungimento di una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresenta uno strumento indispensabile ai fini della prevenzione di ulteriori recrudescenze di episodi pandemici».
L’Iss sottolinea l’urgenza di migliorare il tracciamento: i numeri del monitoraggio confermano che ancora le regioni tracciano troppo poco. Da una parte «si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (2.407, contro i 3.961 della settimana precedente)». Dall’altra parte però «la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (39,5%, contro il 40,3% della scorsa settimana)». Sono gli stessi numeri di un mese fa. «In calo la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,5% vs 37,4%). Infine, il 25,1% è stato diagnosticato attraverso attività di screening», segnala ancora il monitoraggio.
Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso, con un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno, tranne il Molise, a rischio moderato. Inoltre in nessuna parte d’Italia viene superato la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica: «Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 4%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 504 (15/06/2021) a 362 (22/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (4%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 3.333 (15/06/2021) a 2.289 (22/06/2021)», si legge nel report dell’Iss.
È attesa la firma del ministro Roberto Speranza sull’ordinanza che sancirà la fine della zona gialla anche in Valle d’Aosta: da lunedì 28 giugno, giorno in cui finirà anche l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, tutta Italia sarà così in zona bianca.