Tre giorni. È questo il tempo che hanno i sette designati da Beppe Grillo, rappresentativi di tutte le anime e le rappresentanze istituzionali del M5s per riannodare i fili con Giuseppe Conte, rivedendo e limando i punti del nuovo Statuto in modo che possano essere accettabili per entrambe le parti. «Ben venga il tentativo di mediazione per evitare rotture e scongiurare una scissione», ha detto Conte secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos.
Fonti vicine all’ex premier hanno precisato che Conte non può che valutare positivamente il tentativo di mediazione in atto, dal momento che lui stesso ha sempre lavorato per trovare una sintesi e per evitare spaccature e scissioni interne al Movimento. Quindi ben venga anche questo tentativo, di cui era stato preventivamente informato, se utile a rilanciare il Movimento e a dar vita a un nuovo corso, tenendo fermi però quei principi fondamentali su cui si è già espresso con chiarezza.
Il comitato di saggi scelto da Beppe Grillo per occuparsi delle modifiche sulle regole del M5s è composto da figure dei Cinque Stelle in parte ora schierate con Giuseppe Conte, in parte con il fondatore. Nel primo gruppo rientrano Vito Crimi, Ettore Licheri e Stefano Patuanelli. Nel secondo figurano Davide Crippa e Tiziana Beghin. A Luigi Di Maio e Roberto Fico, invece, spetta il ruolo di mediatori. Anche se i due, al lavoro insieme durante i governi Conte per anni, sono però legati per storia e idee a Grillo.
A sbloccare la situazione, secondo quanto ricostruito dall’Ansa, è stata la cena di Beppe Grillo con Luigi Di Maio e Roberto Fico. L’incontro ha preceduto il post su Facebook con cui Grillo ha sospeso la votazione del direttivo e incaricato un comitato di sette, inclusi gli stessi Di Maio e Fico, di una mediazione su statuto, carta dei valori, codice etico. Di sicuro il primo effetto delle parole del fondatore, infatti, è che la scissione per il momento non c’è e soprattutto non c’è il momento di dover decidere tra il garante e l’ex premier.
L’ex premier, convinto dai più alti dirigenti del Movimento che stanno lavorando come pacificatori (da Luigi Di Maio a Roberto Fico), ha frenato la sua corsa verso l’uscita. Resta da capire come Conte riuscirà a recuperare il rapporto personale con Grillo. E quale saranno le sue intenzioni se le modifiche alle carte statutarie su cui ha lavorato per 4 mesi davvero stravolgeranno il suo progetto. «Tempi brevissimi» ha chiesto Grillo: è in questo periodo, non quantificato, che i 7 esponenti di alto rango del M5s dovranno trovare l’equilibrio tra le richieste di Grillo sulla sua figura di garante e quelle di Conte di rinnovamento.