Tutti gli atti sulla loggia P2 e l’organizzazione Gladio saranno resi pubblici. A stabilirlo è la direttiva firmata dal presidente del Consiglio Mario Draghi nel quarantunesimo anniversario della strage terroristica più terribile che abbia colpito l’Italia, quella del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, le cui vicende, tra le altre cose, sono strettamente intrecciate con le trame messe in atto dalla loggia massonica P2 e con la storia dell’organizzazione Gladio.
Il segreto di Stato può essere apposto solo dal presidente del Consiglio che deve spiegare al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR, cioè il corpo del parlamento che sorveglia le attività dei servizi d’intelligence) le ragioni della decisione. Può essere solo il presidente del Consiglio a decidere di togliere oppure di diminuire il livello di segretezza. Secondo la legge italiana il segreto di Stato può essere applicato «su atti, documenti, notizie, attività, cose e luoghi la cui conoscenza non autorizzata può danneggiare gravemente gli interessi fondamentali dello Stato». Il segreto di Stato dura per legge 15 anni, ma sempre il presidente del Consiglio può prolungarne la durata fino a 30.
La direttiva declassifica gli atti e stabilisce il versamento anticipato della documentazione all’Archivio centrale dello Stato. Con questa decisione, spiega in una nota Palazzo Chigi, il premier «ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione. L’iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese». Declassificare un documento significa togliere le limitazioni che ne impediscono la conoscibilità imposte dall’ente statale che lo ha prodotto. Tuttavia, questo atto non autorizza in maniera automatica anche la possibilità di consultare la documentazione.
L’iniziativa di Draghi amplia quanto già stabilito con una precedente direttiva del 2014, con riferimento alla documentazione relativa agli eventi stragisti di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della Stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984) conservata negli archivi degli Organismi di intelligence e delle Amministrazioni centrali dello Stato.
Nonostante questo ulteriore passo, le speranze che possa portare a rivelazioni di peso sono limitate: finora le svolte principali in casi come quello della strage di Bologna sono avvenute nel corso delle indagini e dei processi, e non grazie alle desecretazioni. Parte del problema sta nel modo in cui le desecretazioni sono fatte, in maniera a volte confusa, spesso parziale e sempre sotto la supervisione dei servizi segreti.
La loggia massonica P2 è stata una società segreta italiana composta da politici, imprenditori, avvocati, membri delle forze armate e dei servizi segreti, attiva in particolare tra gli anni settanta e ottanta del novecento, ma la cui origine risale al 1877. L’organizzazione è stata dichiarata “associazione a delinquere” e resa illegale nel 1982, a seguito dell’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. La P2 fu infatti coinvolta nel tentativo di colpo di stato di estrema destra avvenuto nel 1970 e conosciuto come “golpe Borghese”, dal nome del suo organizzatore Junio Valerio Borghese, fondatore del movimento neofascista Fronte Nazionale. Inoltre, a seguito della strage del treno Italicus del 1974, che causò la morte di 12 persone, le indagini della magistratura attribuirono la responsabilità proprio alla P2 e a Ordine Nero, un’altra organizzazione segreta di stampo neofascista.
L’organizzazione Gladio invece, fu un’organizzazione paramilitare, inizialmente istituita per contrastare una possibile invasione nell’Europa occidentale da parte dei paesi sovietici o comunisti. I suoi membri erano parte dei servizi segreti e collegati ad ambienti neofascisti come il Movimento sociale italiano, fondato dal reduce della Repubblica sociale italiana Giorgio Almirante, e Ordine nuovo, un gruppo politico di estrema destra coinvolto in numerosi attacchi terroristici.