È di nuovo allarme Covid in Cina: tornano lockdown e tamponi per milioni di persone. A preoccupare è la diffusione della variante Delta. Se il primo focolaio era stato identificato all’aeroporto di Nanchino (subito chiuso, la popolazione della città controllata tre volte), ora al centro delle preoccupazioni c’è di nuovo Wuhan, la metropoli dove tutto era cominciato nell’autunno del 2019.
Wuhan rivede il lockdown, sia pure parziale e limitato a un’area, dopo il blocco totale vissuto tra fine gennaio e 8 aprile 2020 per contrastare il Covid-19. Il capoluogo dell’Hubei, dove per primo fu rilevato il nuovo coronavirus a fine 2019, ha chiuso l’area di Zhuankou Street, nella zona di sviluppo economico, quando le autorità locali hanno confermato nuovi casi della variante Delta, ritenuta altamente contagiosa. La misura è stata annunciata da una nota della Commissione per la salute municipale, mentre il network statale Cctv ha parlato di alcune zone in lockdown cautelativo.
Ma sono oltre trecento i contagi registrati in quindici province cinesi, tutti di variante Delta, e dunque giudicati molto pericolosi data la velocità di trasmissione del virus. Il focolaio sviluppatosi a Nanchino ha prodotto più di trecento casi in dieci giorni e il virus è stato trovato in almeno 27 città. Per le autorità è una conseguenza della stagione turistica interna, con milioni di persone in viaggio da una parte all’altra del Paese, eventi in presenza e la semplice frequentazione di parenti e amici.
Nei giorni scorsi alcuni quartieri di Pechino sono stati sigillati, e l’apertura delle scuole rimandata, per alcuni contagi di variante Delta. Le autorità ovviamente sono all’opera per rintracciarli: ma non è detto che ci riescano in tempo, e comunque la variante Delta, per le sue caratteristiche, è abilissima a sfuggire al controllo. La preoccupazione di Pechino è grande. E anche quella del resto del mondo, visto che resta sempre piuttosto farraginoso ottenere notizie verificate e attendibili quando si tratta della Cina.