Si allarga il campo d’applicazione del Green pass. Da ottobre potrebbe diventare obbligatorio per i dipendenti pubblici e i lavoratori dei settori dove è già previsto per i clienti. Si tratta di 3,2 milioni di lavoratori, come calcolato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro, di cui 1,2 milioni sono dipendenti della Pubblica amministrazione. Ristoratori, gestori di palestre e piscine, addetti ai trasporti a lunga percorrenza saranno i primi a doversi mettere in regola. Insieme agli statali.
La strada è ormai segnata, nonostante le divisioni all’interno della maggioranza di governo. Il decreto è allo studio e i nuovi confini da tracciare sono affidati alla cabina di regia che è stata rinviata alla prossima settimana, come hanno segnalato fonti di governo. Sul tavolo il tema dell’estensione del Green pass, la mossa conclusiva dell’esecutivo per portare a termine la campagna vaccinale. Prima di ricorrere all’obbligo vaccinale la linea di Palazzo Chigi è quella di ampliare sempre più il bouquet di attività a cui è possibile accedere solamente se si è in possesso del certificato verde. Ma sarà necessario lasciare il tempo necessario per sottoporsi alla prima dose, condizione indispensabile per ottenere la certificazione verde.
Una delle prime categorie a essere raggiunte dal nuovo provvedimento sarà quella dei lavoratori della pubblica amministrazione. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Renato Brunetta sono al lavoro per rendere obbligatorio il green pass per i dipendenti pubblici. «Il green pass è una patente di libertà», ha detto il ministro Brunetta al Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Il green pass ti apre alla vita – ha aggiunto- al lavoro e alla socializzazione. Cosa accadrà nei prossimi giorni lo ha detto il presidente Draghi affermando che intende estendere il Green pass. Io lo estenderei a tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato». L’obbligo potrebbe scattare dal 27 settembre o, al più tardi, dal 4 ottobre per consentire almeno la prima dose di vaccinazione a chi non si è ancora immunizzato.
Tutti i partiti sono d’accordo ad eccezione della Lega. E dunque appare ormai scontata l’estensione del green pass per gestori e lavoratori dei settori per i quali il Qr code è stato già imposto: bar e ristoranti al chiuso, piscine e palestre, treni, navi, aerei. Nel governo è, inoltre, aperto il dibattito sull’introduzione del Green pass per autobus, tram e metropolitane, un settore che presenta importanti difficoltà logistiche, per il numero dei passeggeri e la difficoltà di effettuare i controlli.
Dal primo settembre è obbligatorio mostrare il Green pass per salire su treni, aerei o autobus che attraversano più di una regione. Le uniche eccezioni riguardano il trasporto pubblico locale, che però potrebbe essere inglobato nella nuova manovra governativa. Gran parte dell’esecutivo vorrebbe richiederlo anche per usufruire di bus, tram e metropolitane. Il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini non si è ancora espresso in merito, ma precisa: «Le norme già permettono, attraverso ordinanze locali, che ausiliari del traffico e dipendenti delle aziende di trasporto possano fare verifiche anche sul rispetto dei protocolli sanitari».
Uno dei nodi principali sul tavolo del premier Draghi è quello della scuola. L’obbligo è già in vigore per docenti e studenti universitari, ma si studia per riuscire ad estenderlo anche agli over 12. La proposta arriva dal ministro Franceschini, anche se appare uno scenario poco probabile. I minorenni, infatti, hanno avuto accesso al vaccino soltanto da fine maggio, con poco tempo a disposizione rispetto al resto della popolazione.