C’è una nuova arrivata nella lista delle varianti d’interesse (Voi) che L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottopone a monitoraggio per valutare il rischio di rendere il virus più trasmissibile, o virulento o capace di eludere gli anticorpi neutralizzanti. Si chiama “Mu”, nota anche come B.1.621, ed è stata identificata per la prima volta in Colombia, nel gennaio 2021.
Mu è la quinta variante di interesse attualmente monitorata dall’Oms (le altre sono Eta, Iota, Kappa, Lamba). La maggior parte dei virus cambia nel tempo e, sebbene alcune mutazioni abbiano un impatto minimo o nullo sulle proprietà del virus, altre possono modificare il modo in cui si diffonde, la sua gravità e l’efficacia dei vaccini o di altri medicinali. Per questo vanno tenute sotto controllo.
La variante Mu è stata rilevata in Colombia nel gennaio 2021, dove oggi la prevalenza è al 39%. Da allora è stata identificata in più di 39 Paesi tra cui Stati Uniti (49 stati su 50), Corea del Sud, Giappone, Ecuador, Canada, Europa, Regno Unito. In Italia da inizio epidemia sono stati visti 79 casi, appena 4 negli ultimi 45 giorni. Nel bresciano si è verificato nell’aprile scorso un cluster che ha coinvolto sette individui, tutti viaggiatori provenienti dall’estero. La prevalenza globale è comunque in calo ed oggi si attesta allo 0,1%.
La variante Mu sembra essere più trasmissibile rispetto al ceppo originale e in Ecuador e Columbia è stata in grado di battere Gamma e Alfa. Ma nel resto del mondo, tenendo presente che questa variante è in circolazione dall’inizio dell’anno, la sua diffusione risulta contenuta e non si è diffusa come Alfa e poi Delta. La variante Mu presenta una serie di mutazioni già osservate in altre varianti. Mu ne possiede 21, tutte localizzate sulla proteina Spike. Tra le mutazioni più significative vi sono la E484K, una mutazione di fuga immunitaria, (comune alle varianti Beta e Gamma) e la N501Y, nota per aiutare il virus a legarsi più strettamente alle cellule umane
Non è ancora chiaro quanta protezione offrano i vaccini contro questa variante. «La variante Mu presenta una costellazione di mutazioni che indica una potenziale capacità di fuga immunitaria simile alla Beta – ha dichiarato L’Oms – Mu potrebbe essere più resistente ai vaccini contro il coronavirus rispetto ad altre varianti ma questo va confermato da ulteriori studi».