Il destino delle discoteche è appeso a una decisione del Comitato tecnico scientifico. «Il 30 settembre ci sarà una valutazione per la riapertura delle discoteche», fa sapere il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, riferendo di un prossimo confronto di governo su uno dei settori più penalizzati in assoluto degli ultimi mesi. La valutazione si concentrerà anche sul possibile ampliamento delle capienze per cinema e teatri: attualmente al 50%, il governo sta pensando di portare i posti occupati all’80%, con l’obiettivo per le settimane successive di arrivare a quota 100%.
Se allargare la capienza di cinema e teatri fa felici i gestori, la prospettiva sulle discoteche è una vera e propria luce in fondo al tunnel che i proprietari aspettano di vedere da quasi due anni. Sono passati ben 20 mesi da quando il governo ha deciso di chiudere i battenti di discoteche e sale da ballo, provocando una crisi a catena di tutte le attività e delle professioni legate a questo settore. Una pausa che in troppi casi si è trasformata nella chiusura definitiva di molte attività, circa il 30% del totale.
Dopo la riapertura a metà di maggio scorso, quando i locali notturni avevano potuto riprendere l’attività ma con il divieto di utilizzo delle piste da ballo, per i gestori delle discoteche non c’è stato più margine di ripresa. Lo scorso luglio Palazzo Chigi ha deciso ufficialmente di rimandare la decisione sulle discoteche deludendo le aspettative di gestori e frequentatori. Tutto chiuso per variante Delta al fine di evitare un fine estate disastroso per i contagi come quello del 2020. Da lì le enormi difficoltà economiche e i sempre più frequenti episodi di illegalità. Dalla Riviera romagnola alla Sardegna i casi di feste non autorizzate e con regole anti-Covid inesistenti hanno riempito le pagine di giornali e i fascicoli delle autorità.
Il verdetto del Cts dipenderà essenzialmente dall’andamento dei contagi. E dall’impatto che avrà avuto, sulla pandemia, la riapertura delle scuole il 13 settembre. Se, come appare probabile, la corsa del virus dovesse continuare a rallentare, ci sarà sicuramente il via libera per l’aumento della capienza consentita per cinema, teatri, musei stadi. Più complessa la questione delle discoteche. Lo stesso sottosegretario Costa ha fatto riferimento all’importante parere dei tecnici sulla decisione per esempio di mantenere l’obbligo di mascherina anche nei locali da ballo. «Sarà una delle indicazioni che ci darà la scienza e il Cts» ha detto, sottolineando come il vaccino non escluda dalla possibilità di contagio e come quindi l’eventualità di abbandonare le mascherine al chiuso risulti al momento da scartare. Proprio come per i cinema e i teatri, il sottosegretario ipotizza l’utilizzo di pass sanitario obbligatorio anche per gli accessi in discoteca. «Si tratta di uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 milioni di certificati verdi che sono stati scaricati, credo che anche i cittadini ne abbiano preso coscienza».