I viaggiatori europei potranno tornare negli Usa «dagli inizi di novembre». L’amministrazione Biden ha annunciato la fine delle restrizioni dovute al Covid per 33 Paesi, inclusa l’Unione europea ma anche Regno Unito, Cina, Brasile, Sudafrica, India e Iran. Unico requisito aver completato il ciclo di vaccinazione. La decisione era molto attesa perché mette fine a un divieto che era stato introdotto 18 mesi fa dall’allora presidente Donald Trump e che era stato mantenuto anche durante l’amministrazione di Biden, seppur con qualche concessione nel tempo.
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«Abbiamo sviluppato un nuovo sistema per i viaggi aerei internazionali che migliora la sicurezza degli americani», ha detto Jeff Zients, coordinatore del team anti-Covid della Casa Bianca. Per entrare in territorio americano, bisognerà comunque aver completato il ciclo vaccinale e presentare il risultato negativo di un test fatto entro i tre giorni (72 ore) precedenti l’arrivo. Le nuove regole valgono soltanto per i viaggi aerei, non quelli via terra.
Ma c’è ancora un particolare importante da chiarire. Zients, ha detto che sarà il Cdc (Centers for Disease control e prevention), cioè l’autorità federale, a stabilire «quali saranno i vaccini accettati» dagli americani. La Fda, (Food and Drugs administration), ne ha approvati tre: Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson. Come si vede nell’elenco manca Astrazeneca, siero largamente usato nella Ue. Bisognerà dunque vedere se il Cdc dara via libera anche agli europei immunizzati con Astrazeneca.
La decisione della Casa Bianca arriva dopo mesi di pressione da parte dell’Ue. Anche perché i Paesi europei avevano da tempo aperto le frontiere agli americani vaccinati. Pochi giorni fa pure il Washington Post aveva definito «inspiegabile l’ostinazione di Biden».
Non è ancora chiaro inoltre quando il divieto sarà rimosso precisamente: Zients ha parlato di «inizio novembre», ma non ha citato una data specifica. Il 18 marzo del 2020 Trump aveva deciso la sospensione di qualsiasi viaggio negli Stati Uniti considerato non essenziale o urgente di persone provenienti dai paesi dell’area Schengen, tra cui anche l’Italia, oltre che da Regno Unito, Brasile e Sudafrica. All’inizio del 2021 era stata prevista un’eccezione per i viaggi riconducibili a motivi considerati «di interesse nazionale» (conosciuta con l’acronimo NIE – National Interest Exemption), perché legati a persone che lavorano in particolari settori, come quello finanziario, quello energetico e quello della difesa.