Niente quarantena se c’è un solo positivo in classe, tutti in Dad dai tre in su. Il documento «per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico», cofirmato da Iss, regioni, ministeri della Salute e dell’Istruzione è pronto. A distanza di tre settimane dalla divulgazione della bozza, finalmente «tra oggi e domani sarà approvato dal governo il nuovo protocollo per la scuola»: lo annuncia il sottosegretario della Salute, Andrea Costa. L’obiettivo, ha aggiunto, «è mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad». L’elemento chiave è che scatterà «la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più».
La chiave di volta, dunque, sta nel numero di positivi presenti nelle singole classi necessario per far scattare la quarantena generale. Se, infatti, fino ad oggi anche con un solo studente positivo era tutta la classe a dover tornare in Dad, con le nuove regole la quarantena per tutta la classe scatta con tre casi di positività.
Molto dipenderà dalla fase di tracciamento, ovvero la procedura prevista per gli alunni entrati a contatto con l’alunno già individuato positivo. Perché, se il test allargato viene effettuato non appena appena scoperta la positività – cioè in tempo zero (T0) – e l’esito fosse negativo per tutti i contatti, la classe potrà proseguire con le attività in presenza, senza osservare la quarantena. Il tampone, in ogni caso, verrà ripetuto dopo cinque giorni (T5), per avere la certezza dell’effettiva negatività delle persone coinvolte. Discorso un po’ diverso per i docenti che hanno svolto attività in presenza nella classe del caso positivo; infatti, se questi ultimi sono vaccinati, verrà applicata la “sorveglianza con testing” con tampone T0 e T5, come avviene per gli alunni. I professori non vaccinati, invece, dovranno osservare la quarantena di dieci giorni, con un tampone effettuato all’inizio del periodo e, anche se negativi, alla fine del periodo di isolamento.
Altra fattispecie considerata dal protocollo è quella che vede due alunni positivi nella stessa classe. Perché, in questo caso, si applicheranno misure diverse, ma uguali in tutta Italia: per gli alunni e i docenti vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi dopo aver contratto la malattia, la scuola continua in presenza ma effettuando una “sorveglianza con testing”. Mentre gli studenti e gli insegnanti non vaccinati dovranno osservare una quarantena di dieci giorni e, successivamente, dovranno sottoporsi al tampone, che dovrà avere esito negativo per permettere il ritorno in classe.
Ultimo scenario evidenziato dalla nuova disciplina è quello con tre o più casi di positività in una classe. Qui, infatti, la quarantena sarà imposta a tutti, con le regole attualmente vigenti: sette giorni di isolamento per i soggetti già vaccinati, dieci per i non vaccinati. Anche in questo caso, alla fine del periodo di quarantena tutti dovranno fare un tampone prima di poter rientrare a scuola.
Per la scuola dell’infanzia cambia poco o nulla. Dal nuovo regolamento dovrebbero restare esclusi i servizi educativi per l’infanzia: per tutti gli alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo del positivo verrà prescritta la quarantena di dieci giorni, con tampone alla fine del periodo di isolamento. I docenti che hanno svolto attività in presenza nella sezione del bambino positivo dovranno osservare un periodo di quarantena che varia da sette giorni, per i vaccinati, a dieci giorni, per i non vaccinati, al termine del quale anche per loro sarà previsto il consueto tampone che, se negativo, dà il via libera alla ripresa dell’attività in presenza.
Non saranno i dirigenti scolastici, a meno di casi eccezionali legati all’urgenza, a disporre la sospensione delle lezioni per una classe dove è stato individuato un caso positivo, ma le autorità sanitarie. Solo «nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o Asl – specifica il testo – il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi quindi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche nella classe/sezione/gruppo e a trasmettere l’avvio delle misure previste dal presente protocollo, sia per i bambini/alunni che per gli insegnanti che sono stati a contatto con un caso Covid-19».