Un assegno mensile fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni, e poi a 50 per i redditi più alti, da erogare anche alle famiglie di stranieri, purché siano residenti in Italia da almeno due anni: sono le caratteristiche dell’assegno unico universale, secondo la bozza del decreto attuativo in arrivo in Consiglio dei ministri. Il sostegno parte dalla gravidanza (settimo mese di gestazione) e arriva fino ai 21 anni di età, se il figlio è impegnato in studi o disoccupato o anche lavoratore con un reddito inferiore agli 8 mila euro all’anno. Per i figli disabili, l’aiuto è riconosciuto anche oltre il limite dei 21 anni.
La misura, istituita con la Legge Delega 46/2021, si chiama assegno unico universale perché, a fronte di un’unica e universale prestazione economica erogata in base all’Isee, andrà a rimpiazzare ben sei misure attualmente erogate alle famiglie: le detrazioni Irpef sui figli a carico, gli assegni al nucleo familiare per figli minori, gli assegni per le famiglie numerose, il Bonus Bebè, il premio alla nascita e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti. Varrà dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di ogni figlio fiscalmente a carico.
L’importo spettante per ciascun figlio minore cambierà sia in base alla situazione economica attestata dall’Isee che in base al numero dei figli. Per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età è previsto un importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.
Per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante. A decorrere dall’anno 2022 è riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo.
La misura di sostegno al reddito entrerà in vigore nel gennaio 2022. La domanda va presentata a decorrere dal primo gennaio di ciascun anno ed è riferita al periodo compreso tra il mese di marzo dell’anno di presentazione della domanda e quello di febbraio dell’anno successivo. La domanda è presentata in modalità telematica all’Inps ovvero presso gli istituti di patronato, secondo le modalità indicate dall’Inps sul proprio sito istituzionale entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto.
Sono quattro i requisiti per richiedere l’assegno unico, come si legge nella bozza del decreto attuativo della nuova misura per le famiglie con figli che sarà in Cdm. La prima è che il richiedente «sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi». Gli altri tre requisiti sono che il richiedente «sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; sia residente e domiciliato in Italia; sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale».