Meglio contagiati che vaccinati. L’Alto Adige, ormai a un passo dalla zona gialla, deve fare i conti con un nuovo, preoccupante fenomeno: i Covid party, ovvero le feste organizzate con i positivi al Covid per facilitare la trasmissione del virus a chi non vuole fare il vaccino e ottenere il Green pass una volta guarito.
Sono un fenomeno che va avanti da circa tre mesi, da quando è entrato in vigore l’obbligo della certificazione verde. Diffusi in Austria, in Germania e sul territorio altoatesino, dove tra il gruppo linguistico tedesco è radicata la contrarietà a tutte le vaccinazioni. I Covid party hanno causato, per il momento, il ricovero di tre persone: due di esse sono tra gli otto ricoverati in terapia intensiva nella provincia autonoma di Bolzano. Ed è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura di Bolzano.
Nella regione i contagi sono sempre in aumento così come le ospedalizzazioni. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 277 nuovi casi su 1.570 tamponi molecolari esaminati. Una persona è deceduta per un dato complessivo che sale a 1.227 vittime da inizio pandemia. I pazienti Covid ricoverati negli ospedali sono 87; di questi, 79 sono in area non critica. Su 255.317 persone sottoposte a tampone molecolare, 86.455 sono risultate positive. I guariti sono 81.054 mentre in continua ascesa sono le persone in quarantena, ben 8.372.
Ma tutti gli occhi sono puntati sui Corona party, una sorta di contagio programmato da chi non vuole sottoporsi alla vaccinazione anti Covid, ma ha bisogno comunque del Green pass per poter accedere ai servizi. Si organizza un party in un luogo chiuso assicurandosi la presenza di almeno un soggetto positivo e si spera di rimanere infettati. Così, una volta guariti, si ha diritto a ricevere il Green pass senza doversi vaccinare. «Ci sono giovani, anche di età scolare, che si incontrano con positivi e cercano di acquisire l’infezione, non rendendosi conto che il virus è pericoloso anche nei bambini e nei giovani», ha spiegato il vice coordinatore dell’unità Covid di Bolzano, Patrick Franzoni.
Intanto l’Alto Adige a un passo dalla zona gialla, nei prossimi giorni, potrebbe introdurre nuove restrizioni per arginare l’aumento dei casi di coronavirus. Sia il governatore Arno Kompatscher che l’assessore alla sanità Thomas Widmann hanno infatti inviato una bozza al governo sulle misure che intendono adottare, considerato l’aumento dei contagi, i ricoveri che crescono giorno dopo giorno e la percentuale di immunizzazioni ancora molto bassa. Molto probabilmente si adotteranno misure simili al modello austriaco delle “2G”, che darebbe possibilità di mobilità solo ai vaccinati (“geimpft”) e ai guariti nei sei mesi precedenti (“genesen”). Il tampone resterà valido solo per recarsi sul posto di lavoro. Intanto, in provincia di Bolzano, in queste ultime settimane sempre più persone si stanno sottoponendo alla prima inoculazione del vaccino contro il Covid-19.