Dopo la cabina di regia, il consiglio dei ministri ha approvato il “dl festività”, ovvero il decreto legge del governo per reagire all’impennata di contagi in vista delle feste di Natale e Capodanno e bloccare la corsa della variante Omicron che è arrivata a toccare, secondo il dato che l’Istituto superiore di sanità, il 28,2% dei casi.
Il ritorno delle mascherine all’aperto e la decisione di obbligare all’uso delle Ffp2, maggiormente protettive, quando ci si trova in ambienti al chiuso particolarmente affollati. Ma anche un’estensione del Super Green pass in zona bianca (dalle palestre ai bar) e il divieto fino al 31 dicembre di eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto. Dieci articoli in tutto che regoleranno il prossimo periodo di festeggiamenti al fine di arginare la diffusione del virus .Rimangono invariate le decisioni sull’obbligo vaccinale. Il Consiglio dei ministri ha deciso, almeno per ora, di non estendere la normativa anche ai dipendenti della pubblica amministrazione.
Dal 30 dicembre e fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, «l’accesso alle sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi o feste aperti al pubblico, sia consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una certificazione verde Covid-19, rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo successivo al ciclo vaccinale primario». L’accesso sarà consentito anche a chi abbia fatto «due dosi di vaccino o sia guarito dal Covid e presenti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare». Lo stesso iter previsto per le discoteche riguarda chi vuole fare visita ai propri cari in una Rsa: seconda dose più tampone oppure terza dose.
Viene previsto fino al 31 gennaio 2022, l’obbligo di mascherine all’aperto anche in zona bianca. Già diversi sindaci e governatori lo avevano stabilito a livello locale in vista dello shopping e dei raduni natalizi, ora la norma diventa nazionale. Viene anche introdotto, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 (fissato ora al 31 marzo), l’obbligo di Ffp2 in cinema, teatri, locali di musica dal vivo e per eventi sportivi, sia al chiuso che all’aperto. Lo stesso vale sui mezzi di trasporto (treni, aerei, traghetti ma pure bus, tram e metro e tutto il trasporto pubblico locale). Si valuta la possibilità di calmierare i prezzi delle mascherine Ffp2, soprattutto per gli studenti. Si vieta pure il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e nei palazzetti degli eventi sportivi.
Fino al 31 marzo è necessario esibire il Green Pass rafforzato (quello cioè disponibile solo per vaccinati e guariti) in bar, ristoranti, locali ed enoteche al chiuso anche per consumare cibi o bevande al banco. Chi ha il solo esito negativo del tampone non potrà quindi prendere un caffè o un cocktail o mangiare un tramezzino al bancone del bar, ma solo tra i tavolini all’aperto.
Fino al 31 gennaio 2022 sono vietate le feste, gli eventi e i concerti che implichino assembramenti all’aperto. Non ci saranno, invece, al contrario dello scorso anno limitazioni di legge al numero di ospiti a casa per la Vigilia o il giorno di Natale. Su questo posso essere utili le sole raccomandazioni di epidemiologi, infettivologi e igienisti.
Dal 30 dicembre ci vorrà il Super Green Pass (cioè quello ottenuto dopo la seconda dose o dopo la guarigione da Covid-19) anche per tutte quelle attività in cui, almeno in zona bianca, si poteva accedere anche con il solo tampone: palestre, piscine, mostre, musei, centri termali e benessere (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia), sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Dal 1° febbraio 2022 verrà ridotta la durata del Green Pass vaccinale da 9 a 6 mesi. L’avvio della misura è posticipato rispetto alle altre per evitare che troppi cittadini restino senza Certificazione verde e che si crei un imbuto delle vaccinazioni difficilmente gestibile. Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza riduce a 4 mesi il periodo minimo per la somministrazione del richiamo e della terza dose.