La pillola anti-Covid, sviluppata da Msd (Merck & co) e Ridgeback Biotherapeutics, inizierà a essere distribuita in Italia dal 4 gennaio. Lo ha fatto sapere l’Agenzia italiana del farmaco, che ha approvato l’uso di questo farmaco in condizioni di emergenza. L’antivirale si chiama Molnupiravir (Lagevrio il nome commerciale) e, secondo i test, previene il 30% dei casi gravi e dei ricoveri se assunto subito dopo il contagio.
Dal 2022 quindi oltre ai vaccini potremo contare sulla prima terapia facile da impiegare per le fasi precoci della malattia. È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la determina dell’Agenzia italiana per il farmaco che con le modalità di impiego e le condizioni di somministrazione della pillola antivirale di Merck (Molnupiravir) per il trattamento «nei pazienti adulti non ospedalizzati per Covid-19 con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio. La prescrizione ed il trattamento – si legge nel documento – devono garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi e comunque non oltre i 5 giorni dall’inizio degli stessi».
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Il Molnupiravir è una pillola da somministrare per via orale, con due assunzioni al giorno per cinque giorni. Il farmaco ha la capacità di impedire al coronavirus di replicarsi, riducendo quindi sensibilmente la sua circolazione nell’organismo e aiutando il sistema immunitario a tenerlo sotto controllo. Contrariamente ai principali vaccini attualmente somministrati contro il Covid-19, il farmaco di Merck non bersaglia la proteina spike del virus, altamente mutagena, e dovrebbe dunque mantenere una efficacia costante indipendentemente dalle varianti. Il Molnupivarir agisce contro la polimerasi virale, un enzima di cui il nuovo coronavirus necessita per replicarsi all’interno dell’organismo. Il farmaco è stato sviluppato per introdurre errori nel codice genetico del virus, impedendone così la duplicazione.
La selezione del paziente, secondo quanto indicato dall’Aifa, è affidata ai medici di medicina generale, i medici delle Usca e in generale ai medici che «abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi moderati e di indirizzarli rapidamente alla struttura presso la quale effettuare la prescrizione e la distribuzione del farmaco e deve avvenire nel rispetto dei criteri fissati dalla Cts».
Inizialmente Merck aveva annunciato che il farmaco consentiva di dimezzare il rischio di ricovero e di morte a causa delle forme gravi di Covid-19, se assunto entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi. L’azienda statunitense aveva poi proseguito test e sperimentazioni, ottenendo infine dati più deludenti. L’efficacia del Molnupiravir si è infatti attestata intorno al 30% e sono in seguito emersi alcuni dubbi sulla sua sicurezza, al punto da complicare il processo di autorizzazione della pillola presso l’Agenzia americana Food and Drug Admnistration. La Fda ha autorizzato l’uso del Molnupiravir lo scorso 23 dicembre.