Lo Stato maggiore dell’Esercito allerta i vertici militari. In una circolare, citando i «noti eventi» e le «evoluzioni sullo scacchiere internazionale», invita a valutare «con attenzione» i congedi anticipati, i reparti in prontezza operativa «alimentati al 100 per cento» ma anche l’addestramento «orientato al warfighting», quindi ai combattimenti. Una documento che fa discutere ,ma che lo Stato maggiore dell’Esercito liquida come «ad esclusivo uso interno e di carattere routinario», un documento con cui «il vertice di forza armata adegua le priorità delle unità dell’Esercito, al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale».
Il ministero della Difesa aggiorna, dunque, la sua circolare periodica dopo l’invasione russa in Ucraina. E fissa nuove regole per l’impiego dei soldati. Il documento chiede di «porre particolare attenzione nel valutare le domande di “congedo anticipato” in quanto in un momento caratterizzato dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possono essere disponibili. Il personale in ferma prefissata dovrà alimentare prioritariamente reparti che esprimono unità in prontezza nei prossimi due anni. Tutte le unità in prontezza devono essere alimentate al 100% con personale “ready to move”, senza vincoli di impiego operativo anche ricorrendo all’istituto del “comando”».
Secondo la circolare «tutte le attività addestrative anche quelle dei minori livelli ordinativi dovranno essere orientate al warfighting. In merito viene disposto il rinvio di tutte le esercitazioni che non siano specificatamente indirizzate al mantenimento delle capacità operative rivolte alla prima e alla seconda missione. Ciascun reggimento di artiglieria deve essere addestrato ad operare sia nel ruolo di supporto diretto che in quello di supporto generale. Si rende necessario valutare la possibilità di affiliazione addestrativa operativa dei battaglioni delle trasmissioni alle Grandi Unità. In merito, dovrà essere posta particolare enfasi all’affiliazione ai due Comandi di divisione. I battaglioni individuati devono avere gli stessi livelli di prontezza dei Comandi supportati».
Lo stato maggiore sottolinea che «occorre garantire maggiore omogeneità delle forze che contribuiscono alla condotta di operazioni evitando per quanto possibile il frazionamento delle unità. Tale principio deve ispirare la pianificazione di impiego dei comandi unità di forza armata. Qualsiasi richiesta di concorso operativo sul territorio nazionale deve essere indirizzata e avallata livello centrale».