L’Istituto superiore di sanità ha stimato che in Italia ci sono stati quasi 6 milioni di casi di influenza. Un anno fa, nello stesso periodo, i casi stimati furono molti meno: 2,3 milioni. Ma le ultime due sono state stagioni influenzali sono state condizionate dal Covid che ha cambiato in modo significativo le abitudini delle persone e ha avuto effetti anche sull’influenza.
«L’incidenza totale delle sindromi simil-influenzali è in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente attestandosi a un valore pari a 5,7 casi per 1000 assistiti, superiore rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo nelle stagioni influenzali pre-pandemiche» si legge nel report relativo al periodo 11-17 aprile In Lombardia. Più colpiti i bambini da 0-4 anni, con 16,9 casi per 1000 assistiti. Gli ammalati si riducono nelle altre fasce d’età con valori pari a 6,8 casi ogni mille persone tra i 5 e i 14 anni, 5,2 casi ogni mille pazienti tra i 15 e i 64 anni e 2,7 influenzati ogni mille over 65enni.
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Negli anni precedenti alla pandemia, il picco dell’influenza si registrava nelle prime settimane dell’anno, subito dopo le vacanze natalizie. Nel febbraio 2019, per esempio, si è arrivati a 16 casi ogni mille pazienti (intensità alta). Nel 2020, poco prima della scoperta del Covid in Italia, a 14 casi. Nel 2021 il crollo, legato alle restrizioni dettate dalla pandemia. Anche all’inizio del 2022 sono emersi pochi contagiati: circa 4 ogni 1000 assistiti. Poi, a marzo, la curva è tornata a salire, con un andamento anomalo rispetto a quello dell’epoca pre-Covid in cui l’influenza andava scomparendo con l’inizio della primavera. Solo a partire dalla 13esima settimana dell’anno è ripreso il calo. Attualmente gli epidemiologi parlano di bassa intensità nella diffusione dell’influenza.
La rete di sorveglianza è stata potenziata dopo l’emergenza Covid. È aumentata la quota di popolazione-campione (4 %) e viene registrata anche l’incidenza di Sars-Cov-2 e del virus sinciziale, una causa frequente di infezione dell’apparato respiratorio, in particolare nei bambini. Dall’agosto 2021 a oggi i medici sentinella della Lombardia hanno inviato ai laboratori 1.118 tamponi naso-faringei, 98 (8,8%) dei quali sono risultati positivi per virus influenzale A(H3N2), 2 (0,2%) al virus influenzale A(H1N1)pdm09, 143 (12,8%) a Sars-CoV-2 e 202 (18,1%) al virus sinciziale.
Anche una semplice influenza se trascurata può causare complicanze quali bronchiti, polmoniti. Tendiamo a vedere l’influenza come un malanno di stagione tutto sommato innocuo, una fastidiosa malattia che si risolve da sola dopo qualche giorno e senza lasciare conseguenze. In realtà, le sindromi influenzali sono tra le principali cause di morte in tutto il mondo. A seconda degli anni e dei virus influenzali in circolazione, in Europa l’influenza causa tra i 4 e i 50 milioni di casi con sintomi, e si stima che porti alla morte di 15mila-70mila individui. La malattia comporta con maggiore frequenza sintomi gravi tra i bambini, gli anziani e le persone con altri problemi di salute.