Alla fine ce l’ha fatta. Dopo un tira e molla durato un paio di settimane, Elon Musk ha convinto il board di Twitter ad accettare la sua offerta da circa 44 miliardi di dollari (54,20 dollari per ogni azione, circa 41 miliardi di euro). Entro l’anno, l’accordo verrà ratificato e mister Tesla diventerà il proprietario del social network. Adesso, però, è già tempo di pensare al futuro. In un comunicato stampa Musk ha detto che intende rendere Twitter «migliore che mai», «migliorando il prodotto con nuove funzionalità, rendendo aperto l’algoritmo, eliminando i bot e verificando l’identità di tutti gli utenti».
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— Elon Musk (@elonmusk) April 25, 2022
Musk ha parlato esplicitamente della necessità di rendere meno severe le regole di moderazione dei contenuti, che Twitter ha inasprito soprattutto negli ultimi anni. Il Financial Times scrive che diversi Repubblicani statunitensi sperano per esempio che Musk consenta all’ex presidente Donald Trump di tornare su Twitter, da cui era stato espulso dopo l’attacco al Congresso statunitense per via del suo appoggio agli assalitori e delle sistematiche bugie e forzature diffuse attraverso il suo profilo. Una volta rimosso, l’imprenditore si era ricreato il proprio spazio in un social tutto suo, chiamato non a caso “Truth”. Dopo gli eventi del 6 gennaio 2021 la riammissione di Trump resta opinabile, ma proprio sulla sua figura si potrà capire la direzione che vorrà prendere Musk, se coerente con i suoi principi o più realista dal punto di vista delle circostanze attuali.
Da non sottovalutare poi le sfide poste dalla censura: Musk dovrà decidere se applicarla o rimuoverla del tutto anche nel caso dell’attività di terroristi, della disinformazione dei governi illiberali e dei gruppi no-vax o della condivisione di opinioni e comportamenti controversi. Alla rimozione di altre possibili limitazioni si aggiunge la premessa di Musk di non voler usare Twitter come nuova fonte di guadagno, ma semplicemente come «ritorno alla civiltà» dal punto di vista della libertà di informazione.
Il primo segno concreto della nuova gestione potrebbe essere l’introduzione del tanto discusso tasto di «Edit», per la modifica a posteriori dei tweet già pubblicati. In un suo sondaggio sulla piattaforma, il 73% degli utenti che avevano risposto alla domanda si era dichiarato a favore. Tra le altre questioni da affrontare ci sono quelle relativa alla privacy, che Musk non potrà fare a meno di affrontare, e alla trasparenza della piattaforma. Per una realtà che si privatizza ulteriormente, nelle mani di un unico soggetto, tutti questi punti non sono di poco conto.